Vincenzo Cabianca
(Verona, 20 giugno 1827 - Roma, 22 marzo 1902 )
Cabianca inizia a dipingere nella sua città natia, Verona, continuando poi presso l’Accademia di Venezia e dal 1851 a Milano sotto la guida e l’influenza di Domenico Induno. Pur essendo a stretto contatto con Telemaco Signorini, e Odoardo Borrani dal 1853 ( anno in cui si trasferì a Firenze anche per sottrarsi alla persecuzione della polizia austriaca per i suoi ideali patriottici), fino al 1855 dipinse soprattutto interni. Solo nel 1858 aderì al movimento pittorico I Macchiaioli. Assieme a Cristiano Banti effettuò nel biennio 1859 – 1860 una lunga serie di studi nella località di Montemurlo, nelle vicinanze di Prato. In questo periodo le sue opere più emblematiche furono il Porcile e la Donna con un porco contro il sole, rilevanti per l’elemento realistico del soggetto ed i giochi di luce. Negli anni immediatamente successivi, Cabianca proseguì i suoi studi dapprima a La Spezia assieme a Signorini e Banti, approfondendo gli effetti del sole e di luce poi in un secondo momento ad Arezzo dove si era trasferito. La Contadina a Montemurlo e La Dama e Montemurlo risultarono pregevoli lavori per l’immediatezza sia per la coerenza dello stile e della lirica narrativa. Negli anni sessanta del secolo, Cabianca si lasciò influenzare da elementi romantici e convenzionali oltre a farsi prendere la mano dalla sua abilità tecnica. Le sue fatiche più apprezzate di questa fase furono Le monachine (1861), Il bagno tra gli scogli ( 1864), e Dante Giovinetto (1867). Nel 1870 si trasferì a Roma e cominciò a dedicarsi anche gli acquarelli che ebbero un particolare successo in Inghilterra, rinunciando quindi al passaggio alla seconda fase delle ricerche di pittori dei macchiabili, che il Signorini definì “realismo migliore”. Nel 1899 partecipò alla III Esposizione Internazionale d’arte in Venezia. Nel 1927, in occasione del centenario della sua nascita, gli venne dedicata una mostra. Più recentemente, nel 2007, sue mostre si sono tenute a Firenze, Orvieto e Perugia. Nel 1977 si è tenuta a Roma presso la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, curata da Dario Durbè l’esposizione del fondo d’atelier pressochè intatto lasciata dall’artista alla sua morte comprendente tutti i taccuini con i disegni custoditi nell’archivio Cabianca. Nel 2008 a Firenze presso il Museo Nazionale Alinari della fotografia si è tenuta una mostra “I macchiaioli e la fotografia” con un catalogo a cura di Monica Maffioli, nel quale sono pubblicate 36 immagini fotografiche dell’archivio Cabianca.
Opere
1854
Autoritratto, Valle del Serchio, Vendemmia in Toscana
1858
L’ombrellino, L’abbondonata, Pia Tolomei condotta al Castello di Maremma
1860
Costume e maternità, Zuavi
1861
Contadina e Montemurlo, Due pescatori in cammino,Marmi a Carrara Marina
Le monachine (o il mattino)
Segreti del chiostro
1862
La filatrice, Castiglion Fiorentino, Strada a Palestina, Donne e Montemurlo, Ritorno ai Campi, Canale delle Maremma Toscana, Studio di donna
1863
Strada campestre, Venezia
1864
Donne della Spezia, Cortile colonica a Costiglioncello
1865
Viareggio, Al Sole
1866
Al sole, Chiostro di S. Zeno a Verona
1867
Donne sul ponte a Venezia
La passeggiata ( il padre e la sorella del pittore )
La monaca
1868
Palestrina, Effetto di sole
1870
Nudo seduto, Paesaggio con figure, Nettuno
1881
Barche a Sestri Levante
1884
Riposo in montagna
1889
Canale della Madonna dell’orto a Venezia
1890
Aia
1893
Nevi Romane
1895
Canale Veneziano, Case a Lerici
1868
Bagno tra gli scogli, Spiaggia a Viareggio, Suore che guardano il mare, Contadinelli
1900
Chiesa a Forio d’Ischia
1901
Mattutino, Suora domenicana da tergo appoggiata ad un parapetto
Bibliografia
Ferdinando Arisi, Cabianca Vincenzo, in Dizionario biografico degli Italiani, Vol. 15, Roma Istituto dell’Enciclopedia italiana, 1972
Bolaffi, Dizionario Enciclopedico dei Pittori e degli incisori italiani dal XI al XX secolo Torino, 1972