Silvestro Lega
( Modigliana, 8 dicembre 1826 - Firenze 21 novembre 1895 )
Nasce a Modigliana ( Comune dell’Emilia Romagna) da Antonio, proprietario terriero e dalla sua seconda moglie, l’ex domestica Giacoma Mancini, terzo di diciotto figli. Dal 1838 studia nel collegio degli Scolopi di Modigliana e, avendo mostrato una buona propensione al disegno, nel 1843 si trasferisce a Firenze per iscriversi all’Accademia di Belle Arti Firenze, dove segue dei corsi. Tra il 1845 e il 1846 frequenta soltanto la scuola accademica di nudo, studiando privatamente nella scuola dove insegnavano alcuni pittori. Nel 1848 è volontario nella guerra contro l’Austria, insieme ad altri allievi dello studio e al fratello Carlo. Rientrato a Firenze alla fine del 1849, non soddisfatto dell’insegnamento privato quale, dice, facevamo dei progressi, nel 1850 passa nello studio di Antonio Ciseri che lo incoraggia a dipingere il suo primo quadro, l’Incredulità di San Tomaso,1850, ora conservato nella Pinacoteca Comunale di Modigliana. Dopo aver esposto un dipinto, andato perduto alla mostra annuale dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, nel 1852 Lega vince il concorso triennale bandito dall’Accademia con tela David che placa col suono dell’arpa le smanie di Saul travagliato dallo spirito malo. La frequentazione del famoso del ritrovo artistico del Caffè Michelangelo,dove, per il suo carattere timido e schivo, mantiene una posizione appartata, lo spinge ad abbondare la pittura purista per avvicinarsi al realismo. Il 30 gennaio 1853 diviene socio dell’Accademia degli Incamminati di Modigliana. Tra il 1855 e il 1857 Lega torna nel paese natale dove il 26 giugno 1857 riceve la commissione dalla Pia Opera del Cantone di quattro lunette per la chiesa della Madonna del Cantone di quattro lunette per la chiesa della Madonna del Cantone, La peste, La carestia, il terremoto e La guerra. Successivamente inizia la stagione più felice dell’artista:ospite della famiglia Batelli nella casa lungo il torrente Affrico, si lega sentimentalmente alla figlia maggiore Virginia; inizia ricerche pittoriche en plein air e promuove, con Telemaco Signorini, Giuseppe Abbati, Odoardo Borrani e Raffaello Sernesi, la nascita della scuola di Piagentina, cosiddetta dal nome della piccola località nei dintorni di Firenze. Qui esegue alcuni dei suoi quadri più noti. All’Esposizione Nazionale di Parma del 1870 viene premiato con la medaglia d’argento. La morte per tubercolosi, in quell’anno, di Virginia Batelli, gli provoca una crisi depressiva aggravata dal manifestarsi di una malattia agli occhi. Nel 1875 apre, insieme con Borrani, una galleria d’arte in piazza Santa Trinità che però chiude per fallimento l’anno dopo.
Nel 1878 partecipa all’Esposizione Universale di Parigi, con il Cuoco e l’anno dopo con la lezione. In difficoltà economiche, nei primi anni ottanta Silvestro Lega frequenta la famiglia Tommasi, come precettore dei figli, in questo periodo trascorso con la famiglia che il maestro macchiaiolo dipingerà uno dei suoi capolavori. Dal 1886 grazie all’interessamento dell’allievo Angiolo Tommasi, conosce e frequenta anche la famiglia Bandini. Qui inizia a dipingere le Gabbrigiane, paesaggi e figure locali. Nel 1889 partecipa all’Esposizione Universale di Parigi e alla Promotrice di Firenze.
Tra il 1892 e il 1893 soffre di una cataratta che lo rende quasi cieco, si aggiunge a tale sofferenze un tumore allo stomaco che lo porterà presto alla morte. Muore in ospedale nel 1895 .
Silvestro Lega e i Macchiaioli
Quando Silvestro Lega si unisce al gruppo dei Macchiaioli è già passato dal quadro storico di sapore accademico a una forma di purismo fondata su un disegno essenziale,distinguendosi dagli altri macchiaioli per una poetica di sereni sentimenti quotidiani, per la sua adesione alla semplicità e agli affetti della borghesia di provincia è spesso addirittura descrittiva, l’espressione invece è riferibile all’incontro di un classico naturalismo con un sentimento schiettamente romantico.
Nel 1865, Silvestro Lega espose La nonna, dipinto già composto nel 1862, all’Accademia di Belle Arti di Firenze, in occasione delle celebrazioni del sesto centenario della nascita di Dante e alla prossima scelta di Firenze a capitale Italiana. Ma Silvestro Lega non scelse un tema celebrativo bensì un soggetto intimo e domestico.
« Nella sua energia inventiva del 1864 si potrebbe quasi parlare di una specie di disponibilità passiva nel recepire le impressioni del mondo circostante, appunto costituito in gran parte da presenze di donne e bambini, con cui il colloquio è percettibile nelle sue cadenze più dolci. Più che di passività, si tratta però di un momento particolarmente introspettivo a cui inducono le stesse evenienze private »
( Matteuci)
Nel novembre del 1865 presenta a Genova Due bambini che fanno le signore, scene di vita ingenua e quotidiana.
«con tutte quelle implicazioni di carattere psicologi, prospettico, disegnativo, compositivo, luminoso e cromatico, che sono suggerite dalla realtà, ma che egli filtra secondo una formazione purista mai rinnegata »
( Matteuci)
Bibliografia
Giorgio Cricco, Francesco Di Teodoro, Il Cricco di Teodoro, Itinerario nell'arte, Dal barocco al Postimpressionismo, Versione Giallo, Bologna ,Zanichelli, 2012