RICCARDO GUSMAROLI

15 novembre 1963 

 

Famoso per le sue opere monocrome dove barchette o aeroplanini di carta disegnano vortici concentrici, Gusmaroli ha ereditato la modularità di Piero Manzoni unita alla componente ludica e concettuale di Alighiero Boetti. La sua arte è ascrivibile al Minimalismo inizia l'attività artistica come fotografo collaborando con Studio Azzurro fino alla prima mostra personale nel 1992 presso la Galleria Toselli di Milano.

 

Nel 1998 tiene una collettiva alla Galleria Cà di Frà di Milano con Damien Hirst, Konrad Klapheck, Tano Festa e Mauro Benetti, dal 2000 ha personali presso la Galleria Montrasio a Monza, la Galleria Forni a Bologna, lo Studio Simonis a Parigi, la Galleria Tega di Milano, Ermanno Tedeschi di Torino.

 

Tra le collettive da ricordare, Museo Civico di Lodi a Viafarini a Milano, conCarla Accardi e Nicola De Maria, Galleria d'Arte Moderna di Torino, Galleria Sperone New York.

Al 2009 risale la collettiva "Mappe" in cui espone con Alighiero Boetti,Luciano Fabro,Piero Pizzi Cannella e Salvo Mangione presso la Galerie Di Meo, Parigi, mentre al 2011 risale la sua esposizione personale a Milano presso la Galleria Glauco Cavaciuti, con la Mostra "Cosi vicino, cosi lontano".

 

Nel 2015 partecipa alla collettiva "Rigorismo" con Agostino Bonalumi,Dadamaino, Turi Simeti e Pino Pinelli presso la UNIX Gallery e l'Italian Cultural Institute di New York, conclude l'anno con la Mostra "Frequenze Parallele" presso la Galleria Glauco Cavaciuti di Milano.

 

Tra i numerosi critici che hanno scritto sulla sua opera Luca Beatrice, Luciano Caprile, Valerio Dehò, Alberto Fiz, Ivan Quaroni, Maurizio Sciaccaluga.