Toth Bancadati - Cinema
Pier Paolo Pasolini
Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975
Primogenito dell’ufficiale di fanteria Carlo Alberto Pasolini e della maestra Susanna Colussi, a causa dei continui trasferimenti del padre, la famiglia Pasolini si trasferì a Parma, poi a Conegliano, e a Belluno dove nacque Guido Alberto. A Belluno Pier Paolo viene iscritto all’asilo delle suore, ma dopo pochi giorni si rifiuta di andarci. Nel 1927 la famiglia Pasolini si trasferì a Conegliano e Pier Paolo prima di compiere 6 anni fu iscritto alla prima elementare. Nel 1928 la famiglia Pasolini si trasferì a Casarsa della Delizia in Friuli, dove furono ospiti nella casa materna, poiché il padre era arresti per alcuni debiti, la madre per far fronte alle difficoltà economiche riprese ad insegnare. Terminato il periodo di detenzione del padre, ripresero i trasferimenti. Nel 1929 i Pasolini si spostarono a Sacile, e qui Pier Paolo scopre la passione per il disegno e la scrittura. In Pier Paolo crebbe la passione per la poesia e la letteratura, dopo il ginnasio a Reggio Emilia frequenta il Liceo Galvani di Bologna, si dedica al calcio e diventa capitano della squadra di calcio della Facoltà di Lettere. A Bologna frequenta i Cineclub ed inizia ad appassionarsi ai film di Renè Clair. Nel 1941 la famiglia Pasolini trascorre le vacanze estive a Casarsa dove Pier Paolo scrive poesie che allegava alle lettere per gli amici bolognesi. Il padre viene richiamato in servizi per l’Africa Orientale dove viene fatto prigioniero dagli inglesi. Nel luglio 1942 passa tre settimane in un campo di addestramento per allievi ufficiali presso Porretta Terme. Il 26 novembre del 1945 Pasolini si laurea in Lettere con 110/110 e lode presso l’Università degli Studi di Bologna. Nel 1943 viene chiamato alle armi e fu inviato a Pisa dopo una settima di arruolamento disobbedì all’ordine di consegnare le armi ai tedeschi e riuscì a fuggire alla deportazione travestito da contadino, e si rifugia a Casarsa. Nel frattempo a Casarsa arrivano i rastrellamenti di fascisti e per l’arruolamento forzato nel nuovo esercito della Repubblica di Salò. Pier Paolo nel frattempo tiene lezioni private per quegli studenti che a causa dei bombardamenti non potevano raggiungere le scuole di Pordenone e Udine. Pier Paolo e la madre decisero di aprire una scuola gratuita in casa per far studiare gli studenti che dovevano percorre più di tre chilometri per raggiungere la sede scolastica di Casarsa. Pier Paolo si innamora di un allievo tra i più grandi e al contempo di lui si innamorò anche una giovane violinista slovena che frequentava famiglia Pasolini. Nel 1945 il fratello Guido viene ucciso da una milizia partigiana comunista in Friuli. Nel 1946 Pasolini inizia a lavorare a un romanzo autobiografico rimasto incompiuto Quaderni rossi perché scritti a mano su cinque quaderni scolastici dalla copertina rossa. Poi si dedica ad un altri due romanzi Pagine involontarie e Narcisio. In queste pagine l’autore descrive le sue esperienze omosessuali. Il 29 marzo del 1947 vince il premio Angelo con le poesie in friulano e venete. Il 26 gennaio 1947 Pasolini sul quotidiano Libertà di Udine;
« Noi da parte nostra, siamo convinti che solo il comunismo attualmente sia in grado di fornire una nuova cultura “vera”, una cultura che sia moralità, interpretazione intera dell’esistenza. »
Dopo la guerra Pasolini, che era stato a lungo indeciso sul campo in cui scendere, osservò le nuove esigenze di giustizia che erano nate nel rapporto tra il padrone e le varie categorie di diseredati e non ebbe dubbi sulla parte da cui voleva schierasi e così inizia a leggere Karl Marx. Scriverà all’amica poetessa Giovanna Bemporad:
« L’altro è sempre infinitamente meno importante dell’io ma sono gli altri che fanno la storia. »
( Lettera a Giovanna Bemporad, 1947)
Inizia la collaborazione con la rivista dell'Academiuta, entra in contatto, con il poeta catalano in esilio Carles Cardó. Invia a Gianfranco Contini la raccolta completa delle sue poesie in friulano a si intitolava Cjants di un muàrt, titolo che verrà cambiato in seguito in La meglio gioventù. Ottenne l'incarico, per due anni di insegnare materie letterarie alla prima media della scuola di Valvasone, che raggiungeva ogni mattina in bicicletta. Continua la sua adesione al PCI partecipa alla manifestazione, che si tenne nel centro di San Vito, il 7 gennaio 1948, organizzata dalla Camera del lavoro per ottenere l'applicazione del Lodo De Gasperi e fu in questa occasione che, osservando le varie fasi degli scontri con la polizia e parlando con i giovani contadini, si delineò il progetto di scrivere un romanzo su quel mondo in fermento, pubblicato solo nel 1962 con il titolo Il sogno di una cosa. Il 29 agosto del 1949 alla sagra di Santa Sabina a Ramuscello Pasolini pagò tre minori per dei rapporti di masturbazione, il fatto arrivò ai carabinieri della Stazione di Cordovado nel frattempo intervenne l'avvocato Bruno Brusin che convinse le famiglie dei ragazzi a non sporgere denuncia, offrendo 100.000 lire a testa alle famiglie per il danno subito. Ma l'indagine proseguì, con l'imputazione di atti osceni in luogo pubblico e di corruzione di minore (uno dei ragazzi era sotto i sedici anni). Il 28 dicembre venne stralciata l'accusa di corruzione di minori per mancanza di denuncia ed il dibattimento si concentrò sul fatto che gli eventi non si svolsero in un luogo pubblico ma in un campo nascosto da siepe e da un boschetto d'acacie. La sentenza arrivò nel gennaio del 1950: Pier Paolo Pasolini, e i due ragazzi sopra i sedici anni vennero giudicati colpevoli di atti osceni in luogo pubblico e condannati a tre mesi di reclusione ciascuno e al pagamento delle spese processuali; la pena venne interamente condonata per effetto dell'indulto. I dirigenti del PCI di Udine, il 26 ottobre 1950, decisero di espellerlo dal partito «per indegnità morale e politica». Fu anche sospeso dall'insegnamento. Pasolini si rifugiò a Roma con la sola madre, che dovette prendere servizio come cameriera, i primi tempi a Roma furono difficili, viveva in una stanza in affitto. Grazie all'intervento del poeta dialettale abruzzese Vittorio Clemente, Pasolini ottenne un lavoro come insegnante in una scuola privata a Ciampino. Per sbarcare il lunario, si iscrisse al sindacato comparse di Cinecittà, inoltre correggeva bozze presso un giornale; riuscì a pubblicare qualche articolo su alcuni quotidiani cattolici e continuò a scrivere i romanzi che aveva cominciato in Friuli: Atti impuri, Amado mio, La meglio gioventù. Comincia a scrivere Ragazzi di vita e alcune pagine romane, come Squarci di notti romane, Gas e Giubileo, che saranno in seguito riprese in Alì dagli occhi azzurri.
Dopo l'amicizia con Sandro Penna, che diventò l'amico inseparabile delle passeggiate notturne sul lungotevere, conobbe nel '51 un giovane imbianchino, Sergio Citti, che lo aiuterà ad apprendere il gergo e il dialetto romanesco costituendo, come scriverà lo stesso Pasolini, il suo "dizionario vivente", grazie a Citti scrive una raccolta di poesia in Roma 1950 – Diario. Pubblica sulla rivista Paragone il racconto Il Ferrobedò, che in seguitò si chiamerà Ragazzi di vita, scrisse anche il poemetto L’Appenino che farà da apertura alle Ceneri di Gramsci. Partecipa al concorso di poesia dialettale Cattolica e vince 50.000 mila lire con il Testamento di Coran. Nel 1953 inizia a lavorare a un’antologia della poesia popolare, per la collana dell’editore Guanda diretta da Attilio Bertolucci che uscirà con il titolo Canzoniere Italiano. Nel 1954 inizia la sua prima esperienza cinematografica collaborando con Giorgio Bassani alla sceneggiatura del film di Mario Soldati La donna del fiume. Nel 1955 Pasolini invia all’editore Garzanti il dattiloscritto completo di Ragazzi di vita, ma il tema scabroso che trattava il romanzo, la prostituzione omosessuale maschile, causa a Pasolini accuse di oscenità, ma nonostante la critica e l’esclusione del Premio Strega il romanzo ebbe un notevole successo da parte del pubblico. Nel 1955 esce l’antologia della poesia popolare, Canzoniere italiano con una dedica al fratello Giulio e allo stesso tempo Pasolini inizia a lavorare alla sceneggiatura del film di Luis Trenker Il prigioniero della montagna. Iniziano le collaborazioni con Mauro Bolognini per il film Marisa la civetta e con Fellini per le Notti di Cabiria. Nel 1958 è un periodo buio per Pasolini poiché attraversa una crisi intellettuale e letteraria tutto questo appesantito anche dalla morte di suo padre. Nel dicembre del 1958 termina di scrivere Una vita violenta che consegnerà all’editore Garzanti nel 1959, dopo un lungo lavoro di autocensura reso necessario poiché considerato dall’editore pericoloso dal punto di vista politico. Nel 1960 realizza due volumi di vecchi versi, Roma 1950 – Diario e Sonetto primaverile. Nel 1961 partì per l’India con Alberto Moravia ed Elsa Morante, grazie a questo viaggio raccoglie materiale per scrivere articoli per il Giorno che andranno a formare il volume L’odore dell’India. Dal 1960 al 1965 tiene su invito di Antonello Trombadori una rubrica Dialogo con i lettori sul popolare settimanale Comunista Vie Nuove. Nel 1961 si reca al Circeo nella villa di una amica per scrivere insieme a Sergio Citti la sceneggiature del film Mamma Roma. Il film Mamma Roma viene presentato alla Mostra del cinema a Venezia il 31 agosto del 1962 ottenendo un grande successo e una denuncia per oscenità che però verrà archiviata. Il 22 settembre del 1962 durante la prima del film Mamma Roma al cinema Le quattro fontane di Roma viene aggredito da un gruppo di neofascisti e interviene la polizia. Nel 1965 inizia le riprese del film Uccellacci e uccellini che tratta il tema della crisi politica del PCI tra gli attori Totò e Ninetto Davoli, un film che svolge tra il reale e il surreale. Nel 1966 viene colpi da una forte emorragia a causa di un ulcera di cui era già sofferente rimane a letto per un mese durante il periodo di convalescenza scriverà sei tragedie che compongo la sua opera teatrale Calderòn, Pilade, Affabulazione, Porcile, Orgia e Bestia di Stile. Terminato il periodo di convalescenza lavora a Bestemmia, un romanzo sotto forma di sceneggiatura in versi. Nel 1968 collabora con il gruppo rock psichedelico Chetro & Co, per cui scrisse il testo della canzone Danze della Sera nello stesso periodo gira La sequenza del fiore di Carta con Ninetto Davoli tratto dalla parabole evangelica del fico infruttuoso che uscirà nel 1969 come terzo episodio del film “ Amore e rabbia ”. Il 27 novembre 1968 rappresenta al Teatro Stabile di Torino, Orgia che venne accolta dal pubblico malamente nello stesso periodo iniziarono le riprese di Porcile. Nel 1971 gira i Racconti di Canterbury film vinse al Festival di Berlino l’Orso d’oro ma venne stroncato dalla critica internazionale e sequestrato in Italia. Nel 1973 inizia le riprese del Fiore delle mille e una notte a Isfahan. Nel 1974 il film Fiore delle mille e una notte vince il Grand Prix Spècial du Jury al Festival di Cannes. La notte del 2 novembre del 1975 Pasolini fu percorso e travolto dalla sua stessa auto sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia. Il cadavere massacrato fu ritrovata da un donna, a riconoscere il cadavere fu Ninetto Davoli. Dell’omicidio fu incolpato Pino Pelosi di diciassette anni, Pelosi affermò di essere stato avvicinato da Pasolini nelle vicinanze della Stazione Termini, presso il Bar Gambrinus di Piazza dei Cinquecento e da questi invitato sulla sua vettura un Alfa Romeo 200GT Veloce dietro la promessa di un compenso in denaro. Dopo una cena offerta dallo scrittore, nella trattoria Biondo Tevere, nei pressi della Basilica di San Paolo, i due si diressero alla periferia di Ostia. La tragedia scaturì in seguito di una lite per pretese sessuali di Pasolini alle quali Pelosi era riluttante, degenerata in un alterco fuori dalla vettura. Il giovane venne minacciato con un bastone del quale poi si impadronì per percuotere Pasolini fino a farlo stramazzare al suolo, ferito ma vivo. Quindi Pelosi salì a bordo dell’auto dello scrittore e lo travolse più volte con le ruote, fino a sfondandogli la cassa toracica e provocandone la morte. Gli abiti di Pelosi non mostrarono tracce di sangue, Pelosi venne condannato in primo grado per omicidio volontario in concorso con ignoti. Su una inchiesta uscita su L’Europeo un articolo di Oriana Fallaci, ipotizzava un premeditazione e il concorso di almeno altre due persone. Un altro giornalista dello stesso giornale ebbe dei colloqui con il ragazzo che lasciò intendere di aver fatto parte di un gruppo che avrebbe massacrato il poeta solo per rubargli il portafoglio quindi una rapina degenerata, dopo questa sua dichiarazione il Pelosi si dileguò facendo intendere che con questa sua dichiarazione avrebbe rischiato la vita. Diversi abitanti delle abitazioni abusive, confidarono alla stampa di aver sentito urlare Pasolini, ma nessuno intervenne in suo soccorso. Si seppe dopo che la zona era nota a Pasolini poiché alcune volte affittava per qualche ora una delle abitazioni del posto per momenti di intimità. Nella sua biografia Enzo Siciliano sostiene che il racconto di Pelosi presenta delle falle perché il bastone di legno in realtà, era una tavoletta di legno utilizzata per indicare il numero civico delle case, altra falla e come mai un uomo minuto come il Pelosi avrebbe sopraffatto un uomo agile e forte come Pasolini senza lasciare nessun segno di lotta né macchie di sangue sulla sua persona o sugli indumenti. Il film Pasolini, un delitto italiano di Marco Tullio Giordana è sceneggiato come un’inchiesta arriva alla conclusione che Pelosi non fosse solo. Pelosi durante un’intervista televisiva ha dichiarato di non essere l’esecutore materiale del delitto Pasolini, ma che fu commesso da altre persone, giunte con autovettura targata Catania, che a suo dire avevano un accento calabrese o siciliano. Poco tempo dopo si scopre che alle autorità fu inviata una lettera anonima in cui si affermava che la sera della morte di Pasolini, la sua auto era stata seguita da una Fiat 1300 targata Catania di cui erano indicate prime quattro cifre, ma nessuno si preoccupò di verificare al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). Pelosi rivela i nomi dei suoi presunti complici, aggiungendo di aver celato i nomi solo per paura di mettere in pericolo la sua famiglia, ma alla morte dei genitori si sentì libero di parlare. A trent’anni dalla morte, assieme alla ritrattazione di Pelosi, Sergio Citti parla di una sparizione di alcune copie del film Salò e di un incontro con alcuni malavitosi per la restituzione. Sergio Citti morì la setta dopo per cause naturali.
Filmografia
1961/ Accattone
1962/ Mamma Roma
1963/ Ro.Go.Pa.G., episodio La ricotta
1963/ La rabbia
1964/ Comizi d’amore
1964/ Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo
1964/ Il vangelo secondo Matteo
1966/ Uccellaci e uccellini
1967/ Le streghe, episodio La terra vista dalla Luna
1967/ Capriccio all’italiana, episodio Che cosa sono le nuvole
1967/ Edipo re
1968/ Appunti per un film sull’India
1968/ Teorema
1968/ Amore e rabbia, episodio La sequenza del fiore di carta
1969/ Porcile
1969/ Medea
1970/ Appunti per un’Orestiade Africana
1970/ 12 Dicembre Lotta Continua
1970/ Appunti per un romanzo sull’immondezza
1971/ Il Decameron
1971/ Le mura di Sana’a
1972/ I racconti di Canterbury
1974/ Il fiore delle Mille e una notte
1975/ Salò o le 120 giornate di Sodoma
1976/ Porno – Teo – Kolossal opera incompiuta a causa della morte di Pasolini
Poesia
1942/ Poesie a Casarsa, Libreria Antiquaria Mario Landi, Bologna
1945/ Poesie, Stamperia Primon, San Vito al Tagliamento
1945/ Diari, Pubblicazioni dell’Accademia, Casarsa
1946/ I pianti, Pubblicazioni dell’Accademia, Casarsa
1949/ Dovè la mia patria, 13 disegni di G. Zigania, Edizioni dell’Academiuta, Casarsa
1953/ Tal còur di un frut, Edizioni di Lingua Friulana, Tricesimo
1979/ Dal diario (1945 – 47), Sciascia, Caltanisetta, nuova edizione
1954/ La meglio gioventù, Biblioteca di Paragone, Sansoni, Firenze
1954/ Il canto popolare, Edizione della Meridiana, Milano
1957/ Le ceneri di Gramsci, Garzanti, Milano
1958/ L'usignolo della Chiesa Cattolica, Longanesi, Milano
1960/ Roma 1950. Diario, All'insegna del pesce d'oro (Scheiwiller), Milano
1960/ Sonetto primaverile , Scheiwiller, Milano.
1961/ La religione del mio tempo, Garzanti, Milano
1964/ Poesia in forma di rosa (1961-1964), Garzanti, Milano
1965/ Poesie dimenticate, a cura di Luigi Ciceri, Società filologica Friulana, Udine
1970/ Poesie (scelta d'autore di 24 poesie da Le ceneri di Gramsci, La religione del mio tempo e Poesia in forma di rosa) Garzanti, Milano
1971/ Trasumanar e organizzar, Garzanti, Milano.
1975/ La nuova gioventù. Poesie friulane 1941-1974, Einaudi, Torino
1975/ Le poesie (comprende Le ceneri di Gramsci, La religione del mio tempo, Poesia in forma di rosa, Trasumanar e organizzar, alcune inedite).
1980/ Poesie e pagine ritrovate, a cura di Andrea Zanzotto e Nico Naldini, con disegni di Pier Paolo Pasolini e Giuseppe Zigaina, Lato Side 25, Roma
1993/ Bestemmia. Tutte le poesie, 2 voll., a cura di Graziella Chiarcossi e Walter Siti, prefazione di Giovanni Giudici, Garzanti, Milano
1995-1996/ Poesia, 4 voll., Garzanti
1997/ Poesie scelte, a cura di Nico Naldini e Francesco Zambon, con una introduzione di F. Zambon, Collana Poeti del nostro tempo, TEA, Milano
2003/ Tutte le poesie, 2 voll. in cofanetto, a cura e con uno scritto di Walter Siti, saggio introduttivo di Fernando Bandini, Collana I Meridiani, Mondadori, Milano
-
Narrativa
1955/ Ragazzi di vita, Garzanti, Milano (nuova ed.: Einaudi, Torino 1979, con un'appendice contenente Il metodo di lavoro e I parlanti )
1959/ Una vita violenta, Garzanti, Milano (nuova edizione: Einaudi, Torino 1979)
Donne di Roma. Sette storie di P.P.Pasolini, Introduzione di Alberto Moravia, 104 fotografie di Sam
1960/ Waagenaar, Collana Specchio del mondo n.8, Milano, Il Saggiatore
1962/ L'odore dell'India, Longanesi, Milano; Nuova ed., Guanda, Parma 1990, con un'intervista di Renzo Paris ad Alberto Moravia
1962/ Il sogno di una cosa, Garzanti, Milano
1965/ Alì dagli occhi azzurri, Garzanti, Milano
1968/ Teorema , Garzanti, Milano
1975/ La Divina Mimesis, Einaudi, Torino; Nuova ed. con una nota introduttiva di Walter Siti, Einaudi
1982/ Amado mio preceduto da Atti impuri, con uno scritto di A. Bertolucci
1992/ Petrolio, a cura di Maria Careri e Graziella Chiarcossi, con una nota filologica di Aurelio Roncaglia, Einaudi, Torino
1993/ Un paese di temporali e di primule, a cura di Nico Naldini, Guanda, Parma (contiene saggi di argomento friulano)
1994/ Romàns, seguito da Un articolo per il «Progresso» e Operetta marina
1995/ Storie della città di Dio. Racconti e cronache romane (1950-1966), a cura di Walter Siti, Einaudi, Torino
Romanzi e racconti, 2 voll., a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con due saggi di W. Siti, Mondadori
Sceneggiature e testi per il cinema
1959/ La notte brava, in Filmcritica, novembre-dicembre
1961/ Accattone, prefazione di Carlo Levi, FM, Roma
1962/ Mamma Roma, Rizzoli, Milano 1962
1964/ Il Vangelo secondo Matteo, a cura di Giacomo Gambetti, Garzanti, Milano
1965/ La commare secca, in «Filmcritica», ottobre
1966/ Uccellacci e uccellini, Garzanti, Milano
1967/ Edipo re, Garzanti, Milano
1969/ Che cosa sono le nuvole?, in Cinema e Film
1969/ Porcile (soggetto del primo episodio, titolo originario Orgia), in «ABC»
1981/ Appunti per un poema sul Terzo Mondo
1970/ Ostia, un film di Sergio Citti, sceneggiatura di S. Citti e Pier Paolo Pasolini
1970/ Medea, Garzanti, Milano
1975/ Il padre selvaggio (racconto-sceneggiatura scritto nel 1963 per un film mai realizzato)
1975/ Trilogia della vita ( Il Decameron, I racconti di Canterbury, il Fiore delle Mille e una notte), a cura di Giorgio Gattei,Cappelli, Bologna; nuove edizioni Oscar Mondadori, Milano 1987, e Garzanti, Milano 1995, con introduzione di Gianni Canova.
1983/ Appunti per un'Orestiade africana, a cura di Antonio Costa, Quaderni del Centro Culturale di Copparo, Copparo (Ferrara)
1979/ Ignoti alla città (commento), in Pier Paolo Pasolini, Il cinema in forma di poesia, a cura di Luciano De Giusti, Cinemazero, Pordenone
La canta delle marane (commento)
Comizi d'amore (scaletta preparatoria)
Storia indiana (soggetto)
1988/ Le mura di Sana'a (commento), in «Epoca»
1989/ Porno-Teo-Kolossal, in «Cinecritica
La Terra vista dalla Luna, sceneggiatura a fumetti, presentazione di Serafino Murri
1995/ La Nebbiosa, in «Filmcritica»; edizione integrale secondo le sequenza della prima stesura, a cura di Graziella Chiarcossi, prefazione di Alberto Piccinini, nota al testo di Maria D'Agostini, Biblioteca delle Silerchie, Il Saggiatore, Milano, 2013.
2001/ Per il cinema, 2 voll. in cofanetto, a cura di Walter Siti e Franco Zabagli, con due scritti di Bertolucci e Mario Martone, saggio introduttivo di Vincenzo Cerami, Mondadori, Milano
Teatrografia
1965/ Italie Magique, in Potentissima signora, canzoni e dialoghi scritti per Laura Betti, Longanesi, Milano
1967/ Pilade, in «Nuovi Argomenti»
1969/ Affabulazione, in « Nuovi Argomenti »
1973/ Calderón, Garzanti, Milano 1973/
1976/I Turcs tal Friùl (I Turchi in Friuli), a cura di Luigi Ciceri, Forum Julii, Udine (nuova edizione a cura di Andreina Nicoloso Ciceri, Società filologica friulana, Udine 1995)
1977/ Affabulazione-Pilade, presentazione di Attilio Bertolucci, Garzanti, Milano
1979/ Porcile, Orgia, Bestia da stile, con una nota di Aurelio Roncaglia, Garzanti, Milano
1988/ Teatro (Calderón, Affabulazione, Pilade, Porcile, Orgia, Bestia da stile), prefazione di Guido Davico Bonino, Garzanti, Milano
1992/ Affabulazione, con una nota di Guido Davico Bonino, Einaudi, Torino
1938/ La sua gloria (dramma in 3 atti e 4 quadri,), in «Rendiconti», 40, marzo 1996
2001/ Teatro, a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con due interviste a L. Ronconi e S. Nordey, Mondadori,Milano
2005/ Bestia da stile, a cura di Pasquale Voza, Editrice Palomar, Bari
Saggi
1946/ "Paolo Weiss" testo di Pasolini, con 34 tavole del pittore, Edizioni della Piccola Galleria Roma
1960/ Passione e ideologia (1948-1958), Garzanti, Milano (nuove edizioni Einaudi, Torino 1985,con un saggio introduttivo di C. Segre, e Garzanti, Milano 1994, con prefazione di A. Asor Rosa).
1948/ " I parlanti " estratto da "Botteghe Oscure", Roma 1951, ripubblicato in appendice all'edizione Einaudi di "Ragazzi di vita", 1979
1960/ " Donne di Roma " con introduzione di Alberto Moravia, Milano, Il Saggiatore
1972/ Empirismo eretico, Garzanti, Milano
1975/ Scritti corsari, Garzanti, Milano (nuova edizione 1990, con prefazione di A. Berardinelli).
1976/ Volgar'eloquio, a cura di Antonio Piromalli e Domenico Scafoglio, Athena, Napoli
1976/ Lettere luterane, Einaudi, Torino; con un'introduzione di Alfonso Berardinelli
1979/ Descrizioni di descrizioni, a cura di Graziella Chiarcossi, Collana Gli struzzi n.194, Einaudi
1988/ Il Portico della Morte, a cura di Cesare Segre, «Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini», Garzanti Milano
1993/ Antologia della lirica pascoliana. Introduzione e commenti, a cura di Marco Antonio Bazzocchi, saggio introduttivo di M. A. Bazzocchi ed Ezio Raimondi, Einaudi, Torino
1996/ I film degli altri, a cura di Tullio Kezich, Guanda, Parma
1995/ Poesia dialettale del Novecento, a cura di Mario dell'Arco e Pier Paolo Pasolini, introduzione di Pasolini,Guanda, Parma 1952 (nuova edizione Einaudi, Torino, con prefazione di Giovanni Tesio).
1955/ Canzoniere italiano. Antologia della poesia popolare, a cura di Pier Paolo Pasolini, Guanda, Parma (nuova edizione Garzanti, Milano 1972 e 1992).
1977/ Pier Paolo Pasolini e il setaccio 1942-1943, a cura di Mario Ricci, Cappelli, Bologna , con scritti di Roberto Roversi e Gianni Scalia (contiene i seguenti saggi pasoliniani: «Umori» di Bartolini; Cultura italiana e cultura europea a Weimar; I giovani, l'attesa; Noterelle per una polemica; Mostre e città; Per una morale pura in Ungaretti; Ragionamento sul dolore civile; Fuoco lento. Collezioni letterarie;
Filologia e morale; Personalità di Gentilini; «Dino» e «Biografia ad Ebe»; Ultimo discorso sugli intellettuali; Commento a un'antologia di «lirici nuovi»; Giustificazione per De Angelis; Commento allo scritto del Bresson; Una mostra a Udine).
Tutti gli articoli di Pasolini per «Il Setaccio» sono leggibili sul sito della Biblioteca comunale dell'Archiginasio
Nota sull'odierna poesia, «Gioventù italiana del Littorio. Bollettino del Comando federale di Bologna»,
Stroligut di cà da l'aga (1944) - Il Stroligut (1945-1946) - Quaderno romanzo (1947), riproduzione anastatica delle riviste dell'Academiuta friulana, a cura del Circolo filologico linguistico padovano, Padova, 1983 (contiene i seguenti saggi pasoliniani: Dialet, lenga e stil; Academiuta di Lenga Furlana;Alcune regole empiriche d'ortografia; Volontà poetica ed evoluzione della lingua).
1999/ Saggi sulla letteratura e sull'arte, 2 voll., in cofanetto, a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con un saggio di Cesare Segre, Collana I Meridiani, Mondadori, Milano
1999/ Saggi sulla politica e sulla società, a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, con un saggio di Piergiorgio Bellocchio, Collana I Meridiani, Mondadori, Milano
2015/ I giovani e l'attesa. Tre scritti giovanili (1942-43), Ogni uomo è tutti gli uomini
Premi cinematografici
1958/ Festival di Cannes al miglior soggetto originale per Giovani mariti di Mauro Bolognini
1960/ Nastro d'Argento al miglior soggetto originale per La notte brava di Mauro Bolognini
1962/ Primo premio per la regia al Festival Internazionale del cinema di Karlovy Vary per Accattone
1964/ Mostra internazionale di Venezia - Leone d'argento - Gran premio della giuria e premio O.C.I.C. (Office Chatolique International du Cinéma) per Il vangelo secondo Matteo
1965/ Nastro d'Argento al miglior regista per Il vangelo secondo Matteo
1965/ Nastro d'Argento al miglior soggetto originale per Uccellacci e uccellini
1968/ Mostra internazionale di Venezia / premio O.C.I.C. ( Office Chatolique International du Cinéma ) per Teorema
1969/ Premio "Amelia" per la cinematografia
1970/ Kinema Junpo Awards: Miglior film straniero per Edipo re
1971/ Festival internazionale del cinema di Berlino: Orso d'argento per Il Decameron
1972/ Festival internazionale del cinema di Berlino: Orso d'oro per I racconti di Canterbury
1974/ Festival di Cannes : Grand Prix Speciale della Giuria per Il fiore delle Mille e una notte
2015/ Festival di Venezia 2015/: Miglior film restaurato per Salò o le 120 giornate di Sodoma