Toth Bancadati - Cinema
Paolo Villaggio
Genova, 30 dicembre 1932 – Roma, 3 luglio 2017
Fratello del gemello di Piero Villaggio morto nel 2014, futuro docente alla Scuola normale superiore di Pisa. Il padre Ettore un ingegnere Edile Palermitano, mente la madre Maria Veneziane , è un insegnante di lingua tedesca. Frequenta le elementari nella scuola Diaz a Genova. La famiglia Villaggio, pur essendo agiata e dell’alta borghesia genovese, subisce dopo la seconda guerra mondiale privazioni e ristrettezze. In un intervista a Repubblica, Villaggio ha dichiarato:
« La guerra fu un incubo che materializzò il 2 febbraio del 1941. A scuola, io e mio fratello gemello, sentivamo la lezione del maestro. A un certo punto avvertimmo sopra la testa come il rumore clamoroso di un treno. Era una slava da 381 mm che la marina britannica aveva sparata dal largo di Portofino. Solo che sbagliò bersaglio. La bomba centrò il quartiere dove eravamo tutti noi, devastando case e persone. Uscimmo io e mio fratello, tenendoci per mano. Lo spettacolo era terribile. Vedemmo i cadaveri di due donne e un mulo morto. La notte non riuscimmo a prendere sonno. Fu la prima volta che sentimmo nostro padre imprecare contro la guerra. »
Dopo aver frequentato il liceo classico Andrea Doria, comincia all’Università di Genova gli studi di Giurisprudenza che abbandona per dedicarsi a svariati impieghi. Sono questi anni in cui comincia a seguire la società calcistica della Sampdoria, squadra di cui è ancora tifoso. Nel 1954, al Lido di Genova, incontra Maura Albites, che verso la fine degli anni cinquanta diverrà sua moglie e dalla quale avrà due figli: Elisabetta e Pierfrancesco. Dopo gli studi ha diverse esperienze lavorative da cameriere a speaker dalla BBC a Londra, fino a diventare cabarettista e intrattenitore sulle navi con l’amico Fabrizio De Andrè. Negli anni sessanta viene assunto, come impiegato, in una delle più importanti industrie italiane, la Cossider, dove era addetto all’organizazzione di eventi aziendali, tra i quali lo scambio di doni natalizi tra dirigenti e la premiazione dei dipendenti meritevoli; da questa esperienza lavorativa trarrà l’ispirazione per creare il personaggio Ugo Fantozzi . Fabrizio De Andrè ricorda Paolo Villaggio cosi:
« L’ho incontrato per la prima volta a Pocol, sopra Cortina, io era ragazzino incazzato che parlava sporco; gli piacevo perché ero tormentato, inquieto ed egli lo era altrettanto, solo che era più controllato,forse perché era più grande di me e allora subito si investì di fratello maggiore e mi diceva: Guarda tu le parolacce non le devi dire, tu dici le parolacce per essere al centro dell’attenzione, sei uno stronzo ».
Un’amicizia sempre sentita, quella tra gli artisti, che Villaggio, nel giorno della scomparsa dell’amico, ricorderà con queste parole:
« Abbiamo vissuto insieme varie stagioni della vita, abbiamo vissuto fame, la Genova ancora con l’odore dei pitosfori, era una persona molto sensibile e ovviamente quando si è molto amici, soprattutto d’infanzia, si parla della morte e come di un fatto lontano, del tutto improbabile. Adesso che invece la cosa è accaduta e quando stava per succedere, non abbiamo mai avuto più il coraggio, negli ultimi due mesi, né di incontrarci, né di parlare della cosa, perché questa volta non era un gioco, non era letteratura, era terribile realtà. »
Durante la metà degli anni cinquanta si unisce alla Compagnia goliardica Mario Baistrocchi, antica compagnia teatrale di Genova, attiva fin dal 1913 e composta da attori e ballerini non professionisti, di solito ex studenti dell’Università degli studi di Genova. Le rappresentazioni messe in scena avevano spesso intenti dia satira, politica, prendendo di mira consiglieri e assessori locali, non trascurando comunque quelli di livello nazionale La Baistrocchi è stata, nel tempo, un laboratorio di artisti emergenti che in seguito entreranno nel mondo dello spettacolo come Fabrizio De Andrè, il presentatore Enzo Tortora e l’attore e regista Carmelo Bene. Il comico genovese entra a far parte della compagnia negli anni cinquanta, sia in veste di autore dei testi sia in quelle di presentatore. Vi partecipa in quasi tutte le edizioni comprese tra il 1956 e il 1966 . Tra i tanti sketch presentati, se ne ricordano alcuni basati sulla presa i giro di personalità storiche. In seguito si esibisce al Teatro di Piazza Marsala, a Genova, dove sul palco assume spesso le sembianza di uomo timidissimo, che anticipa alcune caratteristiche dei suoi personaggi futuri. Sempre a piazza Marsala risalgono le sue prime esibizioni nei panni di uno strano prestigiatore, debito a bistrattare la platea in modo pluerile e bizzarro. A scoprire la vene artistica di Villaggio è il giornalista e conduttore Maurizio Costanzo che nel 1967 gli consiglia di esibirsi al Sette e al Otto un noto locale di Roma.
Le serate milanesi, viste come luogo di incontro e formazione professionale,vengono riassunte dall’attore con queste parole:
« Milano è la città con i ricordi più felici della mia vita, quella della notti in giro con gli amici del Derby, Giorgio Gaber, Pozzetto e quel Tirartardi, di Umberto Simonetta. »
Dopo anni di cabaret e a seguito della scoperta di Maurizio Costanzo, Villaggio debutta in radio, con l’innovativo programma il Sabato del Villaggio, in cui racconta in prima persona le storia fantasiose e stralunante di un tragicomico impiegato: terreno su cui fioriranno, di lì a poco, le avventure del ragionier Ugo Fantozzi. A seguire, il 4 febbraio 1968, l’artista esordisce sul piccolo schermo, conducendo il programma d’intrattenimento Quelli della domenica, dove ha modo di far conoscere da una parte, un tipo di comicità strettamente fisica, come nel caso dell’aggressivo e sadico Professor Kranz, e dall’altra il suo primo personaggio umiliato e sottomesso, Giandomenico Fracchia, caratterizzato da una mimica gommosa e inedita.
La prima figura a imporsi è Kranz, sorta di prestigiatore, da strapazzo che ogni domenica, con ironico accento tedesco e toni fintamente autoritari, coinvolge la platea in canovaccio di sorta. In più, il costante coinvolgere e aggredire lo spettatore ha lo scopo di renderlo, a tutti gli effetti, protagonista della scena, trasformandolo in parte integrante dell’esibizione.
Il programma, dopo un iniziale insuccesso, incontra i favori del pubblico, convincendo i produttori ad allungare le programmazioni fino a giugno. Merito della riuscita del programma va anche al già collaudato duo Ric e Gian e all’esordiente coppia di comici Cochi e Renato anch’essi protagonisti di punta della trasmissione. Molto spazio viene dedicato alla musica leggera, dove ogni domenica Villaggio ha modo di presentare artisti affermati come Mina, Adriano Celentano, Patty Pravo, e molti altri; anche il celebre Jazzista Louis Armstrong prende parte alla trasmissione, nel periodo in cui si esibisce al Festival di Sanremo. L’anno dopo, viene chiamato a condurre una nuova trasmissione :
E’ domenica, ma senza impegno con la partecipazione di Cochi e Renato, del Quartetto Cetra, di Ombretta Colli, Gianni Agus e Oreste Lionello. Le varie trovate preparate da Gianni Agus, hanno come motivo costante la visita di Fracchia al proprio direttore, il quale ogni volta, invita l’impiegato ad accomodarsi su di una poltrona, su cui non riesce mai a sedere, scivolando in continuazione.
La sedia in questione è la celebre poltrona a sacco. Villaggio in seguito partecipa ad altre trasmissioni televisive come Canzonissima, conducendo fino allo speciale La luna delle canzoni, storico evento che raccontava, attraverso brani eseguiti da famosi cantanti dell’epoca, il primo sbarco dell’uomo sulla luna. Tra le tante novità collaterali di Villaggio vi è anche la radio, dove nel 1968, presenta un proprio programma ( Il sabato del Villaggio ) e successivamente Formula Uno.
Nel gennaio 1974 lavora di un nuovo in radio nel programma Gran Varietà, condotto da Johnny Dorelli, dove interpreta la figura dell’Estetisto, una sorta di visagista da strapazzo che si rivolge al pubblico con il saluto “ Conigliettini miei ” e sottopone Giandomenico Fracchia agli esperimenti più bizzarri.
Esordisce al cinema con il Eat It, il terribile ispettore, i quattro del pater noster.
Nel frattempo, pubblica sulla rivista L’Europeo, i racconti tratti dai monologhi delle sue trasmissioni, dove il personaggio Fantozzi acquisirà un’importanza sempre maggiore importanza. Di Fantozzi ne esce fuori che ha una moglie remissiva e disilussa la signora Pina, una figlia non bella (Mariangela), il compagno di lavoro Filini, e l’eterno amore la Signora Silvani, ne esce fuori il ritratto di un piccolo uomo senza qualità mediocre “travet”, sempre oppresso dai suoi superiori e assolutamente incapace di vivere in armonia con sé e con gli altri. Negli settanta Villaggio crea un sodalizio con l’attore Vittorio Gassman, l’occasione si presenta con il film L’armata Brancaleone. Tra i protagonisti vi sono, oltre a Gassman e Villaggio, anche Stefania Sandrelli. Lino Toffolo, Gigi Proietti e Shel Shapiro. Paolo Villaggio interpreta il ruolo del soldato alemanno Torz. Nel 1975 Pupi Avati lo vuole come interprete principale nella commedia La Marzurka del barone, della Santa e del fico fiorone, ruolo che successivamente andrà a Ugo Tognazzi, parteciperà ugualmente al film interpretando la parte di un magnaccia strambo. Nel film sono presenti Lucio Dalla, Delia Boccardo, e Gianni Cavina. Nel 1980 avviene il rilancio di Fantozzi con il film Fantozzi contro Tutti, (dall’omonimo libro uscito per Rizzoli nel 1979) .
Filmografia
1968 / Eat It, regia di Francesco Casaretti
1969/ I quattro del pater noter, regia di Ruggero Deodato
1969/ Il terribile ispettore, regia di Aldo Grimaldi
1969/ Pensando a te, regia di Aldo Grimaldi
1970/ Brancaleone alle crociate, regia di Mario Monicelli
1972/ Senza famiglia nullatenenti cercano affetto, regia di Vittorio Gassman
1972/ Beati i ricchi, regia di Salvatore Samperi
1972/ Che c’entriamo noi con la rivoluzione, regia di Sergio Corbucci
1972/ La torta in cielo, regia di Lino del Fra
1972/ Sistemo l’America e torno, regia di Nanni Loy
1974/ Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno, regia di Luciano Salce
1974/ Non toccare la donna bianca, regia di Marco Ferreri
1975/ La Mazurka del barone, della santa e del fico fiorone, regia di Pupi Avanti
1975/ Fantozzi, regia Luciano Salce
1975/ Di che segno sei, regia di Sergio Corbucci
1976/ Il secondo tragico fantozzi, regia di Luciano Salce
1976/ Signore e Signori, buonanotte, regia di Luigi Comencini
1976/ Quelle strane occasioni, episodio Italian Superman
1977/ Tre tigri contro tre tigri, regia di Sergio Corbucci e Steno
1977/ Il … Belpaese, regia di Luciano Salce
1978/ Quando c’era lui ….. caro lei!, regia di Giancarlo Santi
1978/ Io tigro, tu tigri, egli tigra, regia di Giorgio Capitani
1977/ Professor Kranz, tedesco di Germania, regia di Luciano Salce
1978/ Dove vai in vacanza?, episodio Si Buona, regia di Luciano Salce
1979/ Dottor Jekyll e gentile signora, regia di Steno
1979/ Rag. Arturo De Fanti, bancario precario, regia di Luciano Salce
1980/ Fantozzi contro tutti, regia di Paolo Villaggio e Neri Parenti
1981/ Il turno, regia di Tonino Cervi
1981/ Fracchia la Belva umana, regia di Neri Parenti
1982/ Sogni mostruosamente proibiti, regia di Neri Parenti
1982/ Bonnie e Clyde, all’italiana, regia di Steno
1983/ Papa e ciccia, regia di Neri Parenti
1983/ Fantozzi subisce ancora, regia di Neri Parenti
1984/ A tu per tu, regia di Sergio Corbucci
1985/ I pompieri, regia di Neri Parenti
1985/ Fracchia contro Dracula, regia di Neri Parenti
1986/ Scuola di Ladri, regia di Neri Parenti
1986/ Superfantozzi, regia di Neri Parenti
1987/ Rimini, Rimini, regia di Sergio Corbucci
1987/ Missione Eroica, i pompieri 2, regia di Giorgio Capitani
1987/ Scuola di Ladri, parte seconda, regia di Neri Parenti
1987/ Com’è dura l’avventura, regia di Flavio Mogherini
1988/ Il Volpone, regia di Maurizio Ponzi
1988/ Fantozzi, va in pensione, regia di Neri Parenti
1989/ Ho vinto la lotteria di capodanno, regia di Neri Parenti
1989/ La voce della Luna, regia di Federico Fellini
1990/ Le comiche, regia di Neri Parenti
1990/ Fantozzi alla riscossa, Neri Parenti
1991/ Le comiche 2, regia di Neri Parenti
1992/ Io speriamo che me la cavo, regia di Lina Wertmüller
1993/ Il segreto del bosco vecchio, regia di Ermanno Olmi
1993/ Fantozzi in paradiso, regia di Neri Parenti
1994/ Cari fottutissimi amici, regia di Mario Monicelli
1994/ Le nuove comiche, regia di Neri Parenti
1995/ Camerieri, regia di Leone Pompucci
1995/ I no spik, english, regia di Carlo Vanzina
1995/ Palla di neve, regia di Maurizio Nichetti
1996/ Fantozzi, il ritorno, regia di Neri Parenti
1997/ Banzai, regia di Carlo Vanzina
1998/ Un bugiardo in paradiso, regia di Enrico Oldoini
2000/ Fantozzi 2000, La Clonazione, regia di Domenico Saverni
2000/ Denti, regia di Gabriele Salvatores
2001/ Heidi, regia di Markus Imboden
2001/ Azzurro,regia di Denis Rabaglia
2005/ Gas, regia di Luciano Melchionna
2007/ Hermanno, regia di Giovanni Robbiano
2008/ Torno a vivere da solo, regia di Jerry Cala
2009/ Questione di cuore, regia di Francesco Archibugi
2009/ Generazione 1000 euro, regia di Massimo Venier
2012/ Tutto tutto,niente, niente, regia di Giulio Manfredonia
Serie televisive
1985/ Sogni e bisogni
1999/ Un angelo di seconda classe
2002/ San Giovanni – L’Apocalisse
2004/ Renzo e Lucia
2007/ Finalmente Natale
2008/ Finalmente a casa
2002 – 2008 / Carabinieri
Sceneggiatore
1975/ Fantozzi
1976/ Il secondo tragico Fantozzi
1976/ Il signor Robinson mostruosa storia d’amore e d’avventure
1977/ Il Belpaese
1978/ Il Professor Kranz Tedesco di Germania
1980/ Fantozzi contro tutti
1981/ Fracchia la belva umana
1982/ Bonnie e Clyde all’italiana
1983/ Papa e Ciccia
1983/ Fantozzi subisce ancora
1985/ Fracchia contro Dracula
1986/ Superfantozzi
1988/ Fantozzi va in pensione
1990/ Fantozzi alla riscossa
1993/ Fantozzi in paradiso
1996/ Fantozzi il ritorno
Regista
1980 / Fantozzi contro tutti, con Neri Parenti
Televisione
1968/ Quelli della domenica, Rai
1969/ E’ domenica, ma senza impegno
1970/ Canzonissima
1970/ Signore e signora
1971/ Senza rete, RAI
1972/ XXII Festival della canzone italiana, Sanremo RAI
1975/ Giandomenico Fracchia, RAI
1984/ Ciao Gente, Mediaset
1986/ Gran Hotel, Mediaset
1987/ Un fantastico, tragico venerdì, Rete 4
1987/ Che piacere averti qui, Italia 1
1988/ Villaggio Party, Odeon Tv
1997/ Striscia la notizia, Canale 5
2003/ Domenica in, Rai Uno
Teatrografia
1996/ L’avaro
2001 – 2001/ Delirio di un povero vecchio
2005 – 2008/ Vita morte e miracoli
2007 – 2008/ Serata d’addio
2009 – 2011/ Il profumo delle lucciole
2010 – 2011/ A Ruota Libera
2012/ La Corazzata Potemkim e una cagata pazzesca
2012/ Il peggio della mia carriera
2012 / 2013 / Siamo nella merda,anche la Corazzata Potemkim è affondata
2012/ Il peggio della mia carriera
2015/ La guerra di Paolo
2015 – 2016/ Mi piacerebbe tanto non andare al funerale