Download
Leonardo Bistolfi.pdf
Documento Adobe Acrobat 57.9 KB

Leonardo Bistolfi

( Casale Monferrato, 15 marzo 1859 – La Loggia, 3 settembre 1933)

 

 

Figlio di Giovanni Bistolfi, anch’egli scultore, e di Angela Amisano, nel 1876 si iscrisse grazie a una borsa di studio del Comune all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove ebbe come maestro Giosuè Argenti. Nel 1880 frequentò i corsi di Odardo Tabacchi all’Accademia Albertina di Torino. Nel 1885 fu affiliato alla Massoneria presso la loggia ”Dante Alighieri” di Torino e diverse sue opere evidenziano simbologie esoteriche. 

Le prime opere (Le lavandaie, Tramonto,Vespero, Boaro, Gli amanti), eseguite tra il 1880 e il 1885, risentirono L’Angelo della Morte per la tomba Brayda al Cimitero monumentale di Torino e il busto di Antonio Fontanesi ( 1883 ) per l’Accademia Albertina, indirizzandosi verso il Simbolismo che non abbandonerà più. Sua anche, al Cimitero monumentale di Staglieno (Genova), la tomba del Senatore Tito Orsini . Da questo momento fino al 1914 realizzò numerosi busti, medaglie e ritratti di personaggi illustri (Lorenzo Delleani, Giuseppe Antonio Ottavi, Ottavio Ottavio, Urbano I, Cesare Lombroso, a Verona, Vittorio Bersezio, Edmondo De Amicis, Emilio Trevers ). 

Nel 1888 iniziò a partecipare ad alcuni concorsi per momenti celebrativi che non lo videro vincitore: per il monumento a Giuseppe Garibaldi fu superato da Ettore Ximenes, per il monumento equestre al Principe Amedeo di Savoia, promosso dal Comune di Torino, fu superato da Davide Calandra, mentre per il monumento alla famiglia Cairoli a Pavia ottenne solo un riconoscimento ufficiale. La carriera però non si arresta: agli inizi degli anni novanta venne nominato membro onorario dell’Accademia Albertina  e segretario del Circolo degli Artisti. Nel 1893 sposò Maria Gusberti. Dal 1892 al 1894 decorò la XVI Cappella del Sacro Monte di Crea. Tra il 1892 e il 1908 eseguì anche diversi monumenti funerari, tra cui la targa funeraria per Andrè Glades a Ginevra, il monumento funebre a Sebastiano Grandis, la tomba di Hermann Bauer nel Cimitero monumentale di Staglieno, la tomba del Senatore Federico Rosazza e la Sfinge per la tomba Pansa di Cuneo, del 1892, che dà inizio alla sua poetica simbolista, la cui realizzazione venne seguita da amici artisti e letterari quasi come una rivelazione. Tra il 1984 e il 1897 realizza a Frascarolo la Cappella sepolcrale Vochieri, dove all’interno è conservato uno dei capolavori di Bistolfi, “Le Spose della Morte”, un magnifico bassorilievo in marmo che esprime tutta concezione artistica bistolfiana. Sempre nella stessa cappella è conservato il monumento funebre in memoria del piccolo Giovannino Vochieri. Nel 1906 realizzò un  monumento  per il pittore Giovanni Segantini. 

La bellezza liberata dalla materia noto anche l’Alpe, conservato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Lo stesso pittore venne da lui celebrato con i monumenti a Saint Moritz e Arco. Nel 1926 si occupò degli altorilievi presenti nel monumento ai caduti di Sartirana Lomellina. Stessa dedicazione a Correggio. Nel 1928 concluse i suoi capolavori maturi tra cui il Monumento a Giosuè Carducci a lato dell’edificio storico di Casa Carducci a Bologna, il monumento bronzeo di Giuseppe Garibaldi a cavallo posto al centro dei giardini del Prolugamento a mare di Savona e il Monumento ai Caduti per Casale Monferrato. Per il Vittoriano realizzò il gruppo marmoreo Il Sacrificio ma, dopo essere stato nominato nel 1907 membro della Commissione, si dimise con Benedetto Croce, Ludovico Pogliaghi e Corrado Ricci in segno di protesta per la decisione di rappresentare nel monumento soggetti storici anziché allegorici. 

Nello stesso anno partecipò alla VII Esposizione internazionale d’arte di Venezia.

 

Morì a La Loggia, in provincia di Torino, il 3 settembre del 1933.

 

Bibliografia 

 

Giorgio di Genova, Bistolfi, Leonardo, in Dizionario biografico degli Italiani, vol.10, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1968.

 

Leonardo Bistolfi, Milano, Bestetti e Tumminelli, 1991.

 

Rossana Bossaglia, Bistolfi, Roma, Editalia, 1981.

 

Mario De Micheli, Silvia Bottaro,Savona: Il Garibaldi di Leonardo Bistolfi, 1944, Cooptipograf, Savona. 

 

Alfonso Panzetta, Nuovo dizionario degli scultori Italiani dell’Ottocento e del Primo Novecento, Torino Adarte, 2003, vol. I

 

La Gospteca Leonardo Bistolfi, a cura di Germana Mazza,Casale Monferrato, Città di Casale, 2001.