Leonardo Bistolfi
(Casale Monferrato, 15 marzo 1859 – La Loggia, 3 settembre 1933)
Figlio di Giovanni Bistolfi, scultore, e di Angela Amisano, nel 1876 si iscrisse grazie a una borsa di studio del Comune all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove conobbe il maestro Giosùe Argenti. Nel 1880 frequenta i corsi di Odoardo Tabacchi all'Accademia Albertina di Torino. Nel 1885 fu affiliato alla Massoneria presso la Loggia Dante Alighieri di Torino. Bistolfi realizza numerosi busti, medaglie e ritratti di personaggi illustri quali Lorenzo Delleani, Giuseppe Antonio Ottavi, Urbano Rattazzi, Vittorio Emanuele II, Umberto I, Edmondo De Amicis, Emilio Treves. Nel 1888 partecipa a numerosi concorsi per monumenti celebrativi che non lo videro vincitore, per il monumento a Giuseppe Garibaldi fu superato da Ettore Ximenes, per il monumento equestre al Principe Amedeo di Savoia, fu superato da Davide Calandra. Nel 1893 sposò Maria Gusberti. Dal 1894 decorò la XVI Cappella del Sacro Monte di Crea. Tra il 1892 e il 1908 eseguì anche diversi monumenti funerari, tra cui la targa funeraria per Andrè Glades a Ginevra, il monumento funebre a Sebastiano Grandis, la tomba di Hermann Bauer nel Cimitero monumentale di Staglieno, la tomba del senatore Federico Rosazza, e la Sfinge per la tomba Pansa di Cuneo,del 1892, che dà inizio alla sua poetica simbolista, la cui realizzazione venne seguita da amici artisti e letterati quasi come una rivelazione. Tra il 1894 e il 1897 realizza a Frascarolo la Cappella sepolcrale Vochieri, dove all'interno è conservato uno dei capolavori di Bisoltfi, Le Spose della morte, un bassorilievo in marmo che esprime tutta la concezione artistica bistolfiana. Nel 1901 realizza il grande crocefisso sul masso del mausoleo del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera.
Nel 1902 realizza il manifesto liberty della Esposizione internazionale d'are decorativa moderna di Torino. Nel 1906 realizza un monumento per il pittore Giovanni Segantini, La bellezza liberata dalla materia noto anche come l'Alpe, conservato alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. Lo stesso pittore venne da lui celebrato con i monumenti a Saint Moritz e Arco. Nel 1926 realizza degli altorilievi presenti nel monumento ai caduti di Sartirana Lomelliana. Nel 1928 concluse i suoi capolavori maturi tra cui il Monumento a Giosuè Carducci. Le sue ultime opere, alcune delle quali ideate decenni prima possiedono una carica visionaria che gli studi più recenti stanno giustamente rivalutando nache i rapporto agli sviluppo della cultura novecentesca in Italia. Morì a La Loggia in provincia di Torino il 3 settembre del 1933.
Bibliografia
Giorgio di Genova, Bistolfi, Leonardo in Dizionario biografico degli Italiani,Vol. 10, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana
Leonardo Bistolfi, Milano, Bestetti e Tumminelli, 1911
Rossanna Bossaglia, Bistolfi, Roma, Editalia, 1981
Maurizia Migliorini, Strofe di Bronzo. lettere da uno scultore a un poesia simbolista. Il carteggio Bistolfi Pascoli, Nuoro, Illiso Edizioni, 1992
La Gipsoteca Leonardo Bistolfi, a cura di Germana Mazza, Casale Monferrato, Città di Casale, 2001
Leonardo Bistolfi. I Monumenti per Giovanni Segantini, catalogo della mostra a cura di Germana Mazza e Giovanna Nicoletti, Arco, Galleria Civica Segantini, 2009
La scultura tra il XIX e il XX secolo in Brescia Postromatica e Liberty. Edizioni Grafo
Leonardo Bistolfi, Il Fez rosso. Scritti di un operaio della Bellezza, a cura e con introduzione di Walter Canavesio, 2014