Kounellis Jannis
(Pireo, 23 marzo 1936 – Roma, 16 febbraio 2017)
Pittore e scultore greco naturalizzato italiano, esponente di primo piano di quella che il critico Germano Celant ha definito "arte povera", di famiglia e cittadinanza greca, dopo essere stato respinto dalla Scuola di Belle Arti di Atene, nel 1956, ventenne, lascia la Grecia e si trasferisce a Roma. «Arrivai il giorno di Capodanno del 1956, data che non si scorda». Nella capitale italiana si iscrive all'Accademia di Belle Arti sotto la guida di Toti Scialoja al quale deve l'influenza dell'espressionismo astratto che insieme all'arte informale costituisce il binomio fondamentale dal quale prende le mosse il suo percorso creativo. Esordisce nel 1960 allestendo sempre a Roma la sua prima mostra personale alla galleria “La Tartaruga”. Rispetto ai suoi maestri, Kounellis mostra subito un'urgenza comunicativa molto forte che lo porta al ri- fiuto di prospettive individualistiche, estetizzanti e decadenti e all'esaltazione del valore pubblico, collettivo del linguaggio artistico. Nelle sue prime opere, infatti, dipinge dei segni tipografici su sfondo chiaro che alludono all'invenzione di un nuovo ordine per un linguaggio frantumato, polverizzato. Risalgono al 1967 le prime mostre ideologicamente vicine al movimento dell'arte povera nelle quali l'uso di prodotti e materiali di uso comune suggeriscono per l'arte una funzione radicalmente creativa, mitica, priva di concessioni alla mera rappresentazione. Evidenti sono anche i riferimenti alla grecità delle sue origini. Le sue installazioni diventano delle vere e proprie scenografie che occupano fisicamente la galleria e circondano lo spettatore rendendolo attore protagonista in uno spazio che inizia anche a riempirsi di animali vivi, contrapposti alle geometrie costruite con materiali che evocano la produzione industriale. Nella “Margherita di fuoco” appare appunto anche il fuoco, elemento mitico e simbolico per eccellenza, generato però da una bombola a cannello. Nel 1969 l'installazione diviene vera e propria performance coi Cavalli legati alle pareti della galleria L'Attico di Fabio Sargentini, in un sontuoso scontro ideale tra natura e cultura nel quale il ruolo dell'artista è ridotto al livello minimo di un'operosità sostanzialmente manuale, quasi da uomo di fatica. 1.3 Anni 70 Col passaggio agli anni settanta l'entusiasmo volitivo di Kounellis si carica di una pesantezza diversa, frutto del disincanto e della frustrazione di fronte al fallimento delle potenzialità innovative dell'arte povera, inghiottita suo malgrado dalle dinamiche commerciali della società dei consumi, presidiate dagli spazi tradizionali di fruizione come musei e gallerie. Tale sentimento viene espresso dalla famosa porta chiusa con delle pietre presentata per la prima volta a San Benedetto del Tronto e quindi nel corso degli anni, con significative variazioni strutturali dense di significati poetici, a Roma, Mönchengladbach, Baden-Baden, Londra, Colonia. Nel 1972 Kounellis partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. Nel 2002, l'artista ripropone l'installazione dei cavalli alla Whitechapel di Londra e, poco dopo, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma costruisce un enorme labirinto di lamiera lungo il quale pone, quasi fossero altrettanti approdi, gli elementi tradizionali della sua arte, come le “carboniere”, le “cotoniere”, i sacchi di iuta e i cumuli di pietre (“Atto unico”).
Nel 2004 realizza un'installazione nella Galleria dell'Accademia di Firenze, all'interno dell'esposizione temporanea Forme per il David, nata per celebrare i cinquecento anni dalla creazione del David di Michelangelo. Nel 2007 lavora alla realizzazione del 383° festino di Santa Rosalia a Palermo disegnando il carro trionfale della Santa. Sempre nel 2007 inaugura a Roma la Porta dell'Orto Monastico della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, una imponente cancellata di ferro impreziosita da elementi cromatici realizzati in pietre di vetro. Nel 2009 la Galleria Fumagalli e il Museo Adriano Bernareggi (Bergamo) dedicano rispettivamente all'artista una personale e un'unica installazione realizzata site specific. L'artista realizza uno speciale allestimento di opere proponendo una riflessione sull'arte e sull'uomo, testimonianza delle riflessioni poetiche da sempre al centro del suo lavoro e per le quali è stato indicato come possibile ospite alla Biennale di Venezia 2011 del primo padiglione della Città del Vaticano. Nel 2012, inoltre, una sua famosa opera è esposta al museo d'arte contemporanea Riso nella città di Palermo. In un'intervista che poneva l'evidenza sulla sua cittadinanza italiana, si qualificò come artista italiano a tutti gli effetti: «Tale sono e tale mi considero da sempre». Nella stessa, a proposito di pittura, pur non avendo quasi mai fatto «quadri» in senso stretto, Kounellis si definì pittore: «Perché la pittura è costruzione di immagini. Ed è tale se è rivoluzionaria, senza freni per l'immaginazione».
Bibliografia
Kounellis, Milano, Skira, 1997 (cur. Meneguzzo M.), Kounellis, Milano, Charta
2002, Jannis Kounellis, Milano, Electa Mondadori
2003 (cur. Moure G.), Ines Goldbach: Wege aus der Arte Povera. Jannis Kounellis im Kontext internationaler Kunstentwicklung. Berlin, Gebrüder Mann Verlag, 2010. ISBN 978-3-7861-2620-1 Marc Schep Kounellis. Stations on an Odyssey 1969- 2010 Munich, Prestel, 2010 (a cura di Jürgen B. Tesch) ISBN 978-3-7913-6278-6 , Jannis Kounellis.
La cultura è il sangue. Dialogo con Alfredo Pirri. alfabeta2 n.1, luglio 2010, pag.23
Achille Bonito Oliva, Kounellis, la libertà liberata, alfabeta2 n.1, luglio 2010, pag.26
Jannis Kounellis, MozArt - quadrimestrale a cura di Bruno Corà, Perugia, 3Arte Ali&no editrice, n.1, giugno 2012, pag. 15 ISBN 978-88-6254-092-6 3 Mostre
1960, Galleria La Tartaruga, Roma (catalogo cfr. Roma, 1961)
1964, Galleria La Tartaruga, Roma (catalogo)