Toth Banca Dati - Cinema
Il Signor Max
Trama
Gianni ha dovuto interrompere gli studi liceali per ereditare dal padre l'edicola in Via Veneto a Roma. L'edicola è redditizia e il giovane si può permettere un bel viaggetto. Preso com'è dal fascino del mondo aristocratico, approfitta del biglietto gratuito di prima classe su di un piroscafo che un suo compagno di scuola gli procura e passa un periodo a bordo in compagnia di alcuni rappresentanti del bel mondo. Possiede una macchina fotografica contenuta in un astuccio con il nome di Max Varaldo, e viene così scambiato anche lui per un nobile, potendo intrecciare diverse relazioni, tra le quali non mancano quelle di carattere sentimentale con sofisticata donna Paola. Lauretta dama di compagnia della signora e istitutrice della sorella minore, si innamora del giovane giornalaio, tanto somigliante all'aristocratico Max. Questa somiglianza la insospettisce ma Gianni con vari trucchi riesce a fugare i dubbi. Terminati i soldi, abbandona quella breve parentesi di vita dorata e ritorna in edicola. Viene riconosciuto dalla cameriera della dama, e per rintracciarla, inizia una doppia vita: da una parte il giornalaio che corteggia la cameriera e dall'altra il giovane mondano che spasima per la signora. Viene così a constatare come questo gran mondo non sia adatto ai suoi gusti e, finalmente, si accorge dell'affetta sincero della ragazza.
Fa scomparire il giovane mondano per ritornare il buon ragazzo lavoratore e sposa la graziosa ragazza ex cameriera, nel frattempo licenziata.
La critica
“Camerini ha condotto tutto il film con una mano perfetta e sopratutto un tempo comico impeccabile. Ma se dovessi dire dove ha raggiunto il suo momento più felice, il tocco nuovo che si distingue e contrassegna il film, è nel mondo trasparente, comprensivo e leggero con cui, senza abbassare la farsa, ha saputo mescolarvi l'emozione”.
(Filippo Sacchi, Corriere della sera, 30 agosto 1937)
“ Il film ha avuto a Venezia un ottimo successo che ha ricompensato anni di lavoro è giunto a una maestria, a un tocco delicato e sicuro, a un montaggio duttile e quasi sempre essenziale. Osservate come nel Signor Max episodi e sviluppi siano inseriti e risolti, come accenni fuggevoli siano contenuti in una misura guardinga e intelligente, come ritmi e chiaro-scuri siano calzanti. Il ritmo della sua vicenda è nelle avventure e disavventure di chi voglia vivere in un mondo che non è il suo,speculando sull'apparenza e sulla menzogna. Gonfiate la voce, e avrete il gran gioco satirico, datele accenti acri e rattenuti e avrete tutte le miserie dello spostato, date invece a questo nucleo una sorridente tessitura un po' in sordina, con una lieve vene satirica, ed averete la commedia alla Camerini”
(Mario Gromo,”La Stampa, 23 novembre 1937)
Note
Nel 1957 fu realizzato un primo remake della pellicola per la regia Giorgio Bianchi dal titolo Il Conte Max, con Alberto Sordi nel ruolo qui ricoperto da De Sica, mentre nel 1991 Christian De Sica, figlio di Vittorio De Sica, diresse e recitò un secondo rifacimento del film con lo stesso titolo della versione del 57.