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I Trecento della Settimana
Trama
Durante l'inverno 1940 – 1941, dopo l'aggressione dell'Italia fascista alla Grecia, le truppe italiane sono schierate sul fronte greco - albanese. In questo ambito la Settima compagnia di un reggimento di Alpini, composta da trecento soldati ed al comando di un Capitano, viene inviata in prima linea a presidio di una valico montano che costituisce un caposaldo essenziale dello schieramento. Durante la permanenza sulla linea del fronte si sviluppano le tante storie umane e personali dei vari ufficiali e soldati che fanno parte della Compagnia. Sottoposta a numerosi e violenti attacchi da parte delle truppe greche, l'unità riesce a resistere nonostante le gravi perdite e le difficoltà di rifornimento. Al momento di ottenere il cambio per poter tornare nelle retrovie, solo 19 dei trecento uomini che componevano l'unità sono riusciti a sopravvivere e saranno costoro a rendere gli onori militari al loro Capitano, morto in combattimento.
Note cinematografiche
Paese di produzione: Italia
Anno: 1943
Durata: 84 min
Colore : B/N
Audio: Sonoro
Genere: Guerra
Regia: Mario Baffico
Soggetto: Mario Baffico, Mario Corsi
Sceneggiatura: Mario Baffico, Alessandro De Stefan
Produttore: Luciano Doria
Casa di Produzione: Nettunia S.A. Istituto Luce
Distribuzione: E.N.I.C.
Fotografia: Piero Pupilli
Montaggio: Mario Sansoni
Musiche: Gianfranco Rivoli
Note
La scelta della produzione fu, anche per ragioni economiche, di non utilizzare attori professionisti. Per questo i protagonisti vennero individuati all'interno dei diversi reggimenti alpini, dove furono selezionati con una serie di provini i militari ritenuti più idonei ad affrontare la macchina da presa. Alla fine della selezione la produzione ed il regista si trovarono a disposizione l'equivalente di diverse unità più due batterie di artiglieria ed un aereo militare. La lavorazione, iniziata a Cinecittà nel maggio 1942, durò poi per tutti i mesi estivi e si svolse soprattutto in esterni dapprima nella conca di Limone Piemonte e successivamente, quando si trattò di girare alcune scene su ghiacciaio, ai piedi del Monte Bianco.
Con I trecento della Settima si concluse l'attività produttiva della "Nettunia" che aveva realizzato in precedenza soltanto due altri film e che per questa pellicola fu affiancata dall'Istituto Luce, anche perché una parte del film è costituita da spezzoni di documentari girati dagli operatori del "Luce" sui fronti del conflitto. Come s'è detto tutti coloro che presero parte alla realizzazione del film non erano, tranne uno, attori professionisti bensì veri alpini, di cui molti erano reduci da quello stesso fronte greco in cui era ambientata la vicenda. Dopo aver partecipato alle riprese del film, molti di questi militari, ufficiali e soldati, furono poi destinati ad integrare le fila dell' ARMIR in Russia da dove, come ha ricordato qualche commentatore, molti di essi non tornarono.