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Giuseppe Abbati

( Napoli, 13 gennaio 1836 – Firenze 21 febbraio 1868 )

 

 

Figlio del pittore Vincenzo, segue la famiglia prima a Firenze nel 1842 e poi a Venezia dal 1846 al 1858, dove forma la propria cultura artistica sia sotto la guida del padre che frequentando dal 1850 l’Accademia di Belle Arti di Venezia con i maestri Michelangelo Grigoletti e Francesco Bagnara; qui conosce i pittori Vito D’Ancona e Telemaco Signorini in viaggio di studio. Nel 1858 la famiglia Abbati è nuovamente a Napoli. Nel 1860 si unisce alla Spedizione dei Mille e perde un occhio nella battaglia di Volturno. Alla fine di quell’anno si trasferisce a Firenze, frequentando il ritrovo artistico del Caffè Michelangiolo insieme con i pittori Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca, Odoardo Borrani, Domenico Caligo, Vito D’Ancona, Serafino De Tivoli, e il critico, collezionista e mecenate, Diego Martelli, del 1861 è il dipinto Il chiostro di Santa Croce . Nel 1963 alle Promotrici di Torino e di Firenze espone dipinti eseguiti “en plain air“ Dintorni di Firenze, L’ora del riposo,Arno presso Firenze, Motivo presso Castiglioncello Ulivi del Monte alle Croci; nel 1864, a Brera, presenta Il lattaio di Piagentina. Partecipa nel 1866 alla III Guerra di Indipendenza, arruolandosi volontario bersagliere; viene fatto prigioniero nella battaglia di Custoza e internato in Croazia. Rientrato a Firenze nel dicembre del 1866, si trasferisce nella tenuta di Diego Martelli a Castelnuovo della Misericordia. Il 13 dicembre 1867 viene morsicato dal proprio cane Cennino. 

 

Morirà a 39 giorni dopo  all’Ospedale di Firenze a soli a 32 anni.

 

Bibliografia

 

Amalia  Mezzeti, Abbati,Giuseppe  in  Dizionario  biografico  degli  italiani,  Vol.  1,  Roma,

 

Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1960