Giulio Aristide Sartorio
(Roma 11 febbraio 1860 – Roma 3 ottobre 1932)
Giulio Aristide Sartorio, studia da autodidatta, il padre Raffaele e il nonno Girolamo, erano anche pittori e scultori. Inizia la carriera dipingendo per conto di artisti italiani e stranieri, che poi firmavano le sue opere con il loro nome, rifacendosi ad una pittura commerciale settecentesca, nello stile di Mariano Fortuny. Nel 1882, espone a Roma il dipinto Malaria.
In questo periodo frequenta il mondo artistico-mondano romano, conosce D’Annunzio, Carducci e Scarfoglio, collabora con la rivista Cronaca Bizantina. Proprio per D’Annunzio, nel 1886, illustra il romanzo Isotta Guttadauro, e tre anni dopo con Michetti si reca a Parigi dove espone I figli di Caino, premiato con medaglia d’oro. Aderisce al movimento di Nino Costa In arte libertas, nel 1893. In questi anni si dirige ad una pittura di carattere Liberty e di deviazione letteraria. Si reca in Inghilterra per conoscere direttamente il preraffaellismo, e dopo in Germania, dove consoce Nietzsche e i simbolisti tedeschi, e produce Diana di Efeso e gli schiavi e La Gorgone e gli eroi, nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, espone Sera di primavera e Abisso verde, nella Pinacoteca Ricci Oddi di Piacenza; Pirandello, di quest’ultimo dice: ….dall’alto del quadro una breve barca si piega a seguir l’onda; sulla barca, proteso e supino, un adolescente cinge con un braccio l’emersa incantatrice. In quest’onda è tagliato con sommo ardine tutto il quadro. E ci par di sognare, guardandolo.
Aderisce al Gruppo dei Venticinque, paesaggisti della Campagna Romana, ed espone a Venezia ottanta tempere, e per le Biennali del 1905 e del 1907, dipinge fregi allegorici a chiaroscuro, le decorazioni di gusto simbolista per l’Esposizione di Milano e il fregio allegorico per la nuova aula della Camera dei deputati, Palazzo Montecitorio, dal 1908 al 1912, composto da cinquanta tele, realizzate con la tecnica dell’encausto, che permetteva più rapidità nell’esecuzione resistenza agli agenti atmosferici. È nominato insegnante dell’Accademia di Belle Arti di Roma, ma decide di partire per la prima guerra mondiale nel 1915 viene preso prigioniero. Appena viene liberato torna al fronte illustrando ventisette episodi bellici, che oggi si trovano nella Galleria d’Arte Moderna di Milano. Viaggia in tutto il mondo con una propria mostra itinerante, Egitto, Siria, Palestina, Giappone e Mediterraneo. Aderisce, nel 1925 al Manifesto degli intellettuali del Fascismo, e quattro anni dopo è nominato accademico d’Italia. Nel 1930 gli viene affidata la decorazione del Duomo di Messina, di cui crea i bozzetti e non il mosaico. Scrive il poema drammatico Sibilla, stampato nel 1922, con illustrazioni originali. Tra il 1918 e il 1923, realizza e/o partecipa a diversi film: Il mistero di Galatea, 1918 prodotto da lui e girato in parte ad Anticoli Corrado e nel Parco degli Horti Galateae, interpretato dalla seconda moglie, Marga Seviela; San Giorgio, 1921 scritto e diretto da lui; Il sacco di Roma, 1923, diretto con Enrico Guazzoni.
Opere
Veduta del Monte Circeo, Olio su tela, Accademia Nazionale di San Luca, Roma
Autoritratto, uffizi, Firenze
Il Tevere nei pressi di Dragoncello, pastello su carta
Pesca del tonno in Sardegna, Pinacoteca Ricci Oddi, Piacenza, 1910
Costruttori di sabbia, olio su tela, 1930
Mostre
Esposizione di Belle Arti, Roma, 1883
Esposizione Universale, Anversa, 1885
Esposizione Universale, Parigi, 1889
Mostra di Sartorio nel centenario della nascita, Palazzo Braschi, Roma, 1961
G. A. Sartorio, Studio del Beccaro, Milano, 1971
G. A. Sartorio, Galleria dell’Emporio Floreale, Roma, 1973
G. A. Sartorio, Galleria del Levante, Milano, 1974
Un fregio di Sartorio, Galleria dell’Emporio Floreale, Roma, 1974
G. A. Sartorio. (1860-1932), Accademia di San Luca, Roma, 1980
G. A. Sartorio. Immagini della Pianura Pontina, Velletri, 1983
G. A. Sartorio. Figura e Decorazione, Palazzo Montecitorio, Roma, 1989
Pittori della Campagna Romana, Latina, 1992
G. A. Sartorio. Fra Simbolismo e Liberty, Roma, 1995
G. A. Sartorio. Nuovi Contributi, Galleria Campo dei Fiori, Roma, 1999
I pittori della Malaria, 2000
Sartorio 1924. Crociera della Regia Nave “Italia” nell’America Latina, Istituto Italo-Latino Americano, Roma, 2000
Giulio Aristide Sartorio. Impressioni di guerra (1917-18), Palazzo Montecitorio, Roma, 2002
I XXV della Campagna Romana, Accademia di San Luca, Roma, 2005
Giulio Aristide Sartorio. Il Realismo Plastico tra sentimento ed Intelletto, Orvieto, 2005
Giulio Aristide Sartorio (1860-1932), Il Fregio di Giulio Aristide Sartorio (Presente nel Palazzo del Montecitorio), Roma, 2007
Musei
Galleria d’arte drammatica Ricci Oddi, Emilia Romagna, Piacenza
Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, Lazio, Roma
Galleria d’arte moderna, Lombardia, Milano
Galleria della fondazione Cariplo, Lombardia, Milano
Bibliografia
G. A. Sartorio, a cura di F. Arisi. Piacenza, 1971
Sartorio, un artista letterato tra mito e sperimentazione, a cura di P. Romani, Università degli Studi, Tesi di Laurea a. a., Urbino, 1974-1975
Sartorio, A. Cipriani, Roma, 1978
Sartorio, AA.VV., Accademia di S. Luca, Roma, 1980
Giulio Aristide Sartorio, catalogo online Artgate della Fondazione Cariplo, a cura di Antonella Crippa, 2010
Sibilla di Giulio Aristide Sartorio. Fra testo e immagine, a cura di Bibiana Borzì, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2012