GIOVANNI ANSELMO

Borgofranco D’Ivrea (Prov. Torino)1943 

 

Scultore e pittore italiano autodidatta, lavora con la pittura ad olio fino al 1964; nel 1967 esordisce in una collettiva alla Galleria Sperone di Torino con opere polimateriche. Tra il 1967 e il 1968 entra nel gruppo dell'Arte povera, partecipando alla mostra curata da Germano Celant alla Galleria de' Foscherari di Bologna. La prima personale è dell'aprile 1968 di nuovo alla Galleria Sperone. Accosta materiali di natura inorganica e prodotti organici, tipicamente di origine agricola. Si può trovare questo accostamento ad esempio nella sua Scultura che mangia, del 1968, composta da insalata e da un blocco di granito. Un'altra sua opera sempre dello stesso anno, è Torsione, creata con granito, legno e pelle animale. Il suo lavoro tende alla materializzazione delle forze fisiche, statiche e dinamiche, allo spontaneo riequilibrarsi e redistribuirsi delle forze nell'allestimento.

Nel 1990 ha vinto il Leone d'Oro per la Pittura alla Biennale di Venezia.

I suoi lavori sono esposti in musei in tutto il mondo, fra i quali: l'Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, il Museum of Modern Art di New York, il San Francisco Museum of Modern Art ed il DePaul University Museum di Chicago.

 

Opere 

 

Scultura che mangia

 

Respiro

 

Infinito ( Un mattone di piombo con l’iscrizione “Finito”  al bordo della sua faccia superiore , che può suggerire che la silaba “in si stata tagliata. 

 

Bibliografia

 

Carlo Pirovano, Il Novecento/2- 1945 -1990. Vol. 2 Milano Elcta, 1993