Toth Banca dati - Cinema
Germania Anno Zero
Anno : 1948
Durata: 75 min
Colore: B/N
Genere: Drammatico
Regia: Roberto Rossellini
Produttore: Roberto Rossellini
Fotografia: Robert Julliard
Montaggio: Eraldo Da Roma
Musiche: Renzo Rossellini
Scenografia: Piero Filippone
Trama
Berlino 1946, nell’immediato dopoguerra, è ancora un desolante cumulo di macerie. Qui vive il giovane Edmund, di appena 12 anni, trascorrendo le sue giornate vagando per la città. Egli cerca di racimolare qualche soldo per sostenere la famiglia, finita in miseria. Sfollata a causa delle distruzioni belliche, è alloggiata mal volentieri in un palazzo con altra gente. Inoltre il padre di Edmund è immobilizzato a letto, gravemente m alato di cuore; la madre è morta e la sorella Eva accudisce il genitore infermo. Suo fratello, Karl-Heinz, è un ex soldato della Wehrmact, che ha combattuto in Russia e la battaglia di Berlino, e non esce di casa perché privo di documenti, temendo di finire in un campo di concentramento. Tra furtarelli, baratti, i giochi con gli amici e la ricerca di un qualsiasi lavoro. Edmund non si perde d’animo. Un giorno Edmund incontra il signor Enning, già suo maestro a scuola, un nazista privo ormai dell’abilitazione all’insegnamento, che lo porta nella casa dove abita. All’inizio egli si affida il compito di vendere dei discorsi di Hitler. Il viscido docente, probabilmente pedofilo, come alcuni suoi amici, lo soggioga con le sue teorie irrazionali, secondo le quali i più deboli devono soccombere e i forti sopravvivere. Il padre malato, dopo una crisi finisce in ospedale per alcuni giorni, ma, tornato, ritrova la stessa miseria. Il giovane, dopo avere prelevato una boccetta all’ospedale, di nascosto avvelena suo padre uccidendolo. Nel frattempo sopraggiunge la polizia per perquisire la casa e Karl-Heinz, che si presenta senza documenti, viene portato via. Eva avverte gli altri inquilini della morte del padre. Il giorno successivo, Karlo-Heinz torna libero a casa e la sorella Eva gli rivela che il padre è morto. Edmund, dopo un discussione con i fratelli, vaga ramingo giorno e notte tra le rovine della città, finendo per tornare il giorno dopo dall’ex maestro al quale confessa il parricidio. Ma Ennig, terrorizzato e temendo di essere coinvolto, gli dà del pazzo e del mostro. Edmund fugge ancora, senza meta. Il ragazzo sconvolto, non ha il coraggio di tornare a casa e, nel suo inquieto vagabondare, ascolta il suono di un organo uscire da una chiesa distrutta e se ne allontana. Infine, Edmund si arrampica sull’edificio in rovina di fronte alla loro abitazione, da dove vede trasportare via la bara del padre. I fratelli, arrivati in ritardo, cercano Edmund, chiamandolo, ma egli non risponde. Schiacciato dal peso del rimorso, poco dopo si suicida gettandosi nel vuoto.
La critica
Capolavoro di Rossellini, che lo consacrò in Francia e Usa come indiscusso maestro, in Germania anno Zero sono condensate da lui tutte le tematiche care al cinema neorealista: gli attori non professionisti, le lunghe riprese in esterni ( la carrellata del giovane Edmund che cammina tra i ruderi bombardati è un momento di grande cinema), le storie di gente comune, l’attenzione ai bambini e inoltre un senso morale autentico e profondo, vera anima di un film che ha segnato come pochi il cinema italiano.
Il film è stato girato tra l’agosto del 1947 e il febbraio del 1948 in parte tra le macerie della Berlino dell’immediato dopoguerra ( per quanto riguarda gli esterni) e in parte a Roma ( per le scene di interni ).
Il film è stato girato in prima battuta in tedesco e poi doppiato in italiano a cura di Sergio Amidei.
Quando Roberto Rossellini si recò a Berlino per il film, organizzò i provini per trovare gli attori; ad uno di questi, come racconta nella sua autobiografia, partecipò un giovane Klaus Kinski.
Dopo ore di attesa nella sala d’aspetto con gli altri aspiranti attori, le audizioni tardavano ad iniziare, mentre il regista si dilungava al telefono con Anna Magnani; in uno dei suoi tipici attacchi di rabbia, Kinski si mise ad inveire con Rossellini, che subito replicò: Chi è quello ? Mi interessa! Fategli un provino.