Filippo Panseca
Filippo Panseca nasce a Palermo il 5 marzo del 1940, insieme a Laurence Gartel è considerato uno dei promotori e della prima cattedra della Computer Art, presso l’Accademia di Belle Arti di Brera nel ’91. Fondatore del Gruppo Tempo Sud, quando insegnava al liceo artistico di Palermo tra il 1964 e il 1967, si è sempre interessato a qualsiasi innovazione tecnologica. Insieme a Renato Guttuso, nel 1965 è inviato alla Quadriennale di Roma. Con Jacopo Gardella, il gruppo MID (Antonio Barrese, Alfonso Grassi, Gianfranco Laminarca e Alberto Marangoni) e Studio DIPPI (Sandra Delfino, Filippo Panseca, Michele Platania), nel 1968 vincono il concorso per l’allestimento del Padiglione Italia della Triennale di Milano. Nel 1969 presenta le sue opere nella galleria Lucio Amelio e nella galleria L’Obelisco con la mostra Fluidi Itineranti, mentre nel ’70 realizza Lilli che espone alla galleria Apollinaire di Milano, modulo componibile all’infinito, a duplice accensione intermittente, e di una durata di vita di tre anni. Con Vincenzo Agnetti, Gianni Colombo, Balla- Strawinski- Diaghilev, Franco Berdini, Cristoforo, Luca Maria Patella, Attilio Pirelli, Giovanni Valentini, nel 1971, prende parte ad una rassegna dei primi esempi di video arte italiana che prende nome di Videobelisco, alla Galleria L’Obelisco di Roma, curata da Francesco Carlo Crispolti. Inizia con lui l’Arte biodegradabile, nel 1970; Due anni dopo espone presso le gallerie di Leo Castelli a New York, di Lara Vincy a Parigi, alla galleria del naviglio di Carlo Cardazzo a Milano, alla galleria Studio la Città di Verona e alla galleria dell’Obelisco di Roma. Alla XV Triennale di Milano, nel ’73, espone per la mostra a tema “Habitat”. Nel 1975, presso la Rank Xerox, esegue un esperimento a Milano con Pierre Restany, di produrre opere da trasmettere via satellite, contemporaneamente in ogni parte del mondo. Il quotidiano La Repubblica, il 17 e il 18 gennaio del 1976, offre a costo di £150 mila lire una sua opera tirata in 330.000 copie, che si ripeterà con il settimanale ABC e il mensile Prova Radicale. Sempre nel ’76, si auto espone ad Art Basel, e l’anno dopo viene ripetuto in tutti i Padiglioni dei Paesi partecipanti alla Biennale di Venezia. Elabora nel 1980 con computer monocromatico, una telecamera e un digitalizzatore, una serie di immagini, che poi stampate vengono presentate alla galleria d’arte del Naviglio di Milano. Realizza anche l’installazione di una Vittoria Alata effimera biodegradabile in 30 giorni sulla mano di Napoleone di Canova nel cortile dell’Accademia di Brera, e alla XL Biennale di Venezia, al Padiglione Italia, espone una sfera biodegradabile in 60 giorni e venti opere “Fotodegradabilità o Inquinamento Estetico?”. Nel 1982, proietta, ad Art Basel 6, il film “Degradable sphere”. Partecipa alla Biennale di Venezia con il video “Immagini Digitali”, e alla Triennale di Milano “Il luogo del lavoro di Filippo Panseca”, una valigia contenitore di tutto. Panseca realizza il garofano rosso del PSI, oltre alle scenografie per i congressi. Con la Rai, Mediaset e Rete A, collabora come scenografo con La Scala di Milano; e per Kartell, Onlywood, Martini, Arteluce, Fiorucci e Baghetti, come designer. Fonda nel 1988 il movimento Arte Ricca a Torino e partecipa a tutte le mostre del gruppo in Italia e all’estero. Brevetta e realizza “Swart Art O Mat, distributore automatico di opere d’arte programmabile a distanza e utilizzabile attraverso banconote o carte di credito, dove si può inserire una banconota da 50 mila lire, e automaticamente, l’opera selezionata, viene stampata con la firma digitale dell’autore e un numero progressivo, e incorniciata con blister trasparente. Realizza nel 2002 per la Cina, una city car elettrica “2be”, con autonomia di 60 km e funziona attraverso pannelli fotovoltaici e un piccolo motore ausiliare a scoppio. Altra sua opera è “Solaria”, scultura di acciaio inox, turbine, pannelli fotovoltaici, fibre ottiche e led, per produrre energia elettrica. Nel 2009, a Savona al castello di Priamar e dopo alla galleria Battaglia di Milano, realizza ed espone una serie di opere “Cronache Mitologiche Digitali”, dove rappresenta la vita di personaggi noti alla politica, all’industria, rappresentati in veste di divinità con pregi, virtù, difetti e virtù. Dal 1980, Panseca produce a Pantelleria l’opera da bere “Panseca Passum deorum Divina Proportione”, 3.000 bottiglie numerate e firmate ogni 10 anni. Esegue per la prima volta la “Trasmissione di un’opera attraverso il pensiero” presso la Galleria Rizzuto di Palermo nel giugno 2012. Dal 2015 l'artista con una tecnica innovativa realizza le opere fotocatalitiche che sono state presentate a giugno per la prima volta presso la Galleria Adalberto Catanzaro di Bagheria (Palermo) e successivamente al Museo di Palazzo Riso di Palermo.Si tratta di opere depuratori d’aria naturali attraverso applicazioni di nanotecnologie che con la luce, riducono gli inquinanti nell’aria, eliminano gli odori, e distruggono gli agenti patogeni dannosi, rendendo gli ambienti più igienici e confortevoli.