Tranquillo Cremona
( Pavia, 10 aprile 1837 - Milano 1878
Nato in una famiglia di origini ebraiche, fratello del matematico Luigi Cremona, compie gli studi superiore al liceo classico Ugo Foscolo di Pavia. Fu l’iniziatore della scapigliatura in pittura, pure partendo da modi alla Hayez, ma con maggior gusto cromatico di ascendenza veneta ( a Venezia il giovane pittore soggiornò tra il 1852 ed il 1859, frequentandovi l’accademia). Successivamente il linguaggio dell’artista si rivolse alla ricerca di effetti vaporosi e morbidi, ottenuti con il prelevare dello sfumato sul contorno, in obbedienza alla teoria dell’indefinita suggestione musicale a cui tendono tute le arti, di cui Giuseppe Rovani si era fatto sostenitore nel libro “Le tre Arti”. Tranquillo Cremona morì la mattina del 10 giugno 1878 a Milano, la causa della morte fu l’avvelenamento da contatto con coloranti tossici. Aveva da poco finito di dipingere la sua opera più famosa, “Edera”. Roberto Sacchetti in suo onore scrisse il necrologio .
Si racconta che….
Si era sparso la voce che Cremona volesse andar via dal suo studio senza pagare l’affitto. Il pittore saputolo, saldò il conto e andò a traslocare con un carro enorme, gettando i suoi mobili, (qualche sedia rotta) dalla finestra mentre un suo amico suonava il tamburo. Un altro aneddoto è che Cremona aveva un elmo da soldato romano con una candela al posto del cimiero: se lo metteva in testa per andare in bagno.
Le opere più famose
Ritratto di Camillo Benso, Conte di Cavour
Ritratto di Vittorio Emanuele II
Marco Polo alla Corte del Gran Khan (1863)
Ritratto di Nicola Massa ( 1867 )
Ritratto di Carlo Dossi ( 1867 )
I cugini ( 1870 )
Silenzio amoroso ( 1873 )
Edera ( 1878 )
In ascolto ( 1874 )
Ripassando la lezione
Le curiose
Fanciulla malata
Calice Amaro
La Melodia ( 1874 )
Bibliografia
Alessandra Pino Adami, Cremona, Tranquillo in Dizionario biografico degli Italiani.
Vol. 30 Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1984