Enrico Coleman

( Roma, 25 giugno – 1911)

 

 

Enrico quarto figlio di Charles Coleman e di Fortunata Segatori. I primi acquarelli conosciuti di Enrico Coleman sono quelli dell’album ritrovato, datati dal 1871 al 1875. Probabilmente prima di questa data si era limitato a dipingere opere che venivano ultimate e firmate dal padre più conosciuto e apprezzato dai collezionisti dell’epoca. Negli acquarelli dipinti tra il 1871 – 1873 come nel grande ad olio del 1872, Trasporto di travertino allo studio dello scultore John Warrington Wood a Trinità dei Monti, custodito nella Walker Art Gallery di Liverpool, egli si dimostra ancora fortemente legato all’arte paterna. Nel 1874, anno della morte di Charles Coleman, Enrico sembra avvinarsi alla tecnica utilizzata dal padre e nello stesso tempo matura un suo stile personale. Nel 1876 Enrico Coleman emancipandosi dalla artistica figura paterna, esce ufficialmente allo scoperto, presentando nello stesso anno tre opere alla esposizione degli Amatori e cultori delle Belle Arti , due a quella dell’Associazione Artistica Internazionale ed una alla prima mostra della neonata Società degli Acquarellisti. Dal 1886 espone alle mostre organizzate all’Associazione In Arte Libertas, ispirata dagli ideali di Nino Costa. Cinque dipinti di Coleman figurano all’Esposizione Italiana di Londra del 1888, dove una sala è riservata agli artisti. Nel 1891 dipinge a fresco vinti nove lunette che raffigurano i paesaggi cari al pittore, nell’atrio del villino che il senatore Francesco Durante si è fatto costruire nei pressi del Policlinico. Nel 1892 è presente all’Esposizione di Palermo con cinque vedute del Gran Sasso d’Italia, dipinte all’acquarello durante le escursioni organizzate dalle sezione romana del Club Alpino di cui è uno dei primi soci. Si ricorda anche la sua passione per la caccia, e il suo interesse per la caccia, e il suo interesse per la flora, e in particolare per le orchidee: Orchideomania birmana è una raccolta di ottantatrè tempere che riproduce altrettanti esemplari presenti nel Lazio. Nel 1904 è tra i fondatori del gruppo I XXV della Campagna Romana del quale è nominato Capoccetta a vita .

 

Muore a Roma nel 1911 e viene sepolto nel Cimitero a cattolico di Roma al Testaccio già “Cimitero degli inglesi “.

 

Bibliografia

 

I Pittori Coleman, Pier Andrea De Rosa, Paolo Emilio Trastulli, Studio Ottocento, Roma 1988

 

Enrico Coleman 1846 – 1911. Pittura & Natura, Pier Andrea de Rosa.