Camillo Innocenti
(Roma 14 giugno 1871 – Roma 4 gennaio 1961)
Camillo Innocenti, figlio dell’architetto Augusto, inizia gli studi artistici, dopo la maturità classica, contro il volere del padre, che però lo affida al pittore L. Seitz, amico di famiglia, che lo tenne per due anni come assistente e lo incaricò di copiare gli antichi maestri. Instaura una lunga amicizia con A. Mancini, interessandosi all’uso del colore a grumi, steso a larghe spatolate. Esordisce, nel 1893 alla mostra della Società degli amatori e cultori, Roma, con una Maschera oggi dispersa, e l’anno dopo vince il premio della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon col Cristo nel deserto, un omaggio a Morelli. In questi anni partecipa alla Grosse Kunstausstellung di Berlino, e in seguito ad un soggiorno a Venezia dipinge due Vedute del Canal Grande. Nel 1898, conosce Tito, da cui apprese la tecnica della pennellata più luminosa e leggera, e dipinge le Buranelle, donne del popolo nel costume locale. Sempre nel ’98 vince il concorso pittorico promosso a Torino da Leone XIII, con Sacra Famiglia, e il pensionato artistico nazionale con il quadro storico Il giuramento di Pontida. Il nuovo secolo si apre con un viaggio di istruzione all’estero, previsto dal pensionato, in Spagna, nel quale si appassiona della vita popolare, dipingendo una serie di quadri che rappresentano il folclore andaluso, presentati poi nel 1902 alla mostra degli Amatori e cultori dal titolo Impressioni di Spagna. Nello stesso anno espone al Salon di Parigi la Sacra famiglia, e nel 1903, alla Biennale di Venezia, esordisce con La prima luce e il lavoratore della terra, Aurora e La prima luce e il lavoratore della terra. Entra a far parte dei XXV della campagna romana, dipingendo per lo più paesaggi abruzzesi e sardi. Alla Biennale del 1909 presenta venti quadri, con raffinati accordi cromatici, definiti serie delle armonie di colori. Nel 1908 sposa Ida Cittadini, nel 1910 diventa membro della commissione italiana all’Esposizione Universale di Bruxelles, e nel 1911 viene nominato accademico di S. Luca. A Parigi, organizza una personale presso la Galleria Bernheim Jeune, con trentasei quadri, rappresentativi oltre che dei soggetti sardi e abruzzesi, gli studi di vita femminile, di stile parigino. Conosce diversi letterati, da Pirandello, a Trilussa, da Fleres a Barrili, a D’Annunzio. Nel 1915 è richiamato alle armi, e prende parte alla prima guerra mondiale. Al termine del conflitto, collabora alle scenografie e costumi di film storici, prodotti dalla Medusa, Redenzione: Maria Magdalena e I Borgia. Nei primi anni venti, conosce il produttore americano S. Goldwyn, che gli commissionò scene e costumi per il film Ben Hur, per il quale fece diversi viaggi a Berlino, dove era la sartoria. Inoltre collabora in Cirano de Bergerac, I promessi sposi e Madame Sans -Gène. Nel 1923 allestì una personale al Circolo Italiano di Alessandria d’Egitto, ed espose tredici opere, ispirate a questo viaggio, alla II Biennale di Roma. Ottiene l’incarico di direttore della Scuola di belle arti del Cairo, dove vivrà per quindici anni, dipingendo undici ritratti per il re Fuad, e altri alla regina e gente illustre. Questo ruolo era prestigioso seppur culturalmente marginale, come sosteneva lo stesso Innocenti “soffro per questa lontananza della mia cara Patria. Ma cosa potrei trovare più alla mia età e con un’arte che non è di moda e che non potrei cambiar?..Non sogno che Roma nostra e mi struggo dal desiderio di tornarci”. Torna in Italia nel 1940, in pieno secondo conflitto mondiale, ma nonostante ciò espone in tre personali, Rimini 1945, Roma 1954 e 1957. Ma ormai dimenticato e in condizioni economiche precarie, pubblica nel 1959 a Roma il volume autobiografico Ricordi d’arte e di vita. Muore il 4 gennaio del 1961.
Opere
Cristo nel deserto
Il giuramento di Pontida
Nebbia al Lido
San Giorgio Maggiore
Maschera di carnevale Sul Canal Grande
Il gioiello
Il rossetto
Le villeggianti
Ritratto di Signora
Contadini di Scanno
Sui monti
In Sardegna
In giardino Allo specchio
Donne arabe
A fontana di Trevi
La visita
In ritardo
71 giorno
La Sultana
Giardini di villa Medici
Autoritratto
Le villeggianti
Le Stimmate di Santa Caterina
Bibliografia
Un pastello di Camillo Innocenti, in Natura ed arte, di A. Stella, 1894-95
La galleria Saporetti, di L. Pirandello, 1895-96
L’arte mondiale alla VII Esposizione di Venezia, di V. Pica, Bergamo, 1907
Il pittore della grazia femminile: Camillo Innocenti, in Secolo XX, di A. Labbati, 1908
L’Italia in “maggiore” e “minore” all’esposizione di Venezia, in Nuova Antologia, di P. Levi (L’Italico), 1909
Artisti contemporanei: Camillo Innocenti, in Emporium, di V. Pica, 1909
L’esposizione di Venezia, in La Voce, di A. Soffici,1909
Mostra individuale di Camillo Innocenti, in VIII Esposizione internazionale d’arte della città di Venezia, catalogo, di U. Ojetti, Venezia, 1909
Exposition Camillo Innocenti, catalogo, Parigi, 1913
Una mostra di Camillo Innocenti a Parigi, in Il Messaggero, 1913
L’arte mondiale a Roma nel 1911, di V. Pica, Bergamo, 1913
Esposizione internazionale di San Francisco 1915. Sezione italiana Belle Arti, catalogo San Francisco, di A. Colasanti, Roma, 1915
Camillo Innocenti, di A. Colasanti, Milano, 1919
Camillo Innocenti, in Seconda Biennale romana. Mostra internazionale di belle arti, di A. Carelli, Roma 1923
Camillo Innocenti, di F. Bellonzi, Roma 1961
Arte moderna. Tendenza e personalità ed altri contributi a una storiografia non tendenziosa, Roma, 1963
Archivi del divisionismo, a cura di T. Fiori, Roma, 1968 Camillo Innocenti, di T. Fiori, Roma, 1968
Pittura e scultura del XX secolo nelle collezioni della Galleria nazionale d’arte moderna di Roma. Opere fino al 1910, Roma, 1969
Innocenti, di M. Fagiolo dell’Arco, Roma, 1977