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Banditi a Orgosolo
Durata: 98 min
Colore: Bianco e nero
Genere: Drammatico
Regia: Vittorio de Seta
Produttore: Vittorio de Seta
Fotografia: Vittorio de Seta
Montaggio: Jolanda Benvenuti
Musiche: Valentino Bucchi
Scenografia: Elio Balletti
Interpreti e personaggi
Michele Cossu ( Michele Iossu )
Peppeddu Cucc ( Giuseppe Iossu )
Vittorina Pisano ( Mintonia )
Note
Banditi a Orgosolo è un film diretto da Vittorio De Seta, co n lo stesso titolo è stato pubblicato nel 1975 un libro dell’antropologo Franco Cagnetta, prima edizione monografica del saggio apparso sulla rivista Nuovi Argomenti nel 1954.
E’ il primo lungometraggio del regista siciliano, presentato in concorso alla 22°Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ha vinto il premio Migliore Opera Prima.
Il film si svolge in Barbagia ed è interpretato da pastori sardi da attori non professionisti. Era stato preceduto da due documentari girati De Seta negli anni 1950 ( Un giorno in Barbagia e Pastori ad Orgosolo )
Trama
Michele, un pastore di Orgosolo, è sospettato di abigeato e dell’uccisione di un carabiniere. E’ innocente ma non pensa proprio a costituirsi o far emergere quanto realmente accaduto. Sceglie di darsi alla latitanza in compagnia del fratello minore, Giuseppe. Grazie all’aiuto che gli viene fornito dai compaesani Gonnario e Mintonia, riesce a nascondersi tra le montagna della Barbagia, ma, inseguito dai carabinieri, finisce col perdere tutto il suo gregge. Per la disperazione da cui è colto, nel tentativo di recuperare ciò che aveva perso, ruba il gregge ad un altro pastore, trasformandosi così da potenziale vittima di un’ingiustizia a bandito. Durante alcuni soggiorni a Orgosolo, De Seta aveva avuto modo di conoscere gli abitanti di questo angolo della Barbagia, la vita solitaria dei pastori nel loro isolamento fra le rocce e i pendii del Supramonte, costretti da bisogni del gregge a trascorrere lunghi periodi lontani dalla propria famiglia. Si era addentrato, per quanto un osservatore estraneo possa farlo, nella vita del paese, scoprendo le divisioni fra le classi sociali ovvero fra chi si dedica alla pastorizia ed è costretto a pagare salati affitti per i pascoli e chi, possedendo grosse estensioni di terreno gli affitti viceversa è solito riscuoterli.
L’interesse di De Seta si è volto anche alla storia di chi, un tempo pastore, si trova coinvolto in avvenimenti da cui, per ignoranza, destino, impotenza e sfiducia nello stato e nelle sue leggi, si trova coinvolto in un piccolo fatto che, travolgendolo e ingrossandosi sempre più come una valanga, sceglie o si trova costretto a darsi alla macchia diventando un vero e proprio bandito.
Premi 1961 Migliore opera prima al Festival di Venezia, film nominato per il Leone D’oro1962 Nastro d’Argento alla migliore fotografica.