Attilio Pratella
(Lugo, 1856 – Napoli, 1949 )
Di origine romagnola, si iscrisse inizialmente all’Accademia delle Belle Arti di Bologna. Ottenuta una borsa di studio, si trasferì a Napoli dove studiò al fianco di Puccinelli, Palizzi e Morelli. Qui esercitò la sua attività artistica fino alla morte, affiancato da Casciaro e Dalbono. Anch’egli, come Casciaro e numerosi altri artisti attivi nella città campagna, predilesse la tecnica del pastello e riprese le tematiche della cosidetta Scuola di Posilippo, superando, rispetto ad altri pittori coevi, l’aspetto puramente pittoresco e realizzando opere di grande perfezione stilistica e di alta suggestione poetica. A partire dal 1881, espose ininterrottamente nelle mostre napoletana della Promotrice Salvator Rosa, che l’occuperà fino al secondo decennio al Novecento. Attilio Pratella ebbe tre figli anche loro pittori: Ada, Fausto e Paolo. Dopo la morte le città di Napoli e di Lugo gli hanno intitolato una strada.
Bibliografia
“Omaggio a Pratella” Catalogo Mostra della Galleria Medea. Napoli, 1950
Alfredo Schettini: “Attilio Pratella”. Edizioni Morano, Napoli, 1954
“ Tre maestri napoletani”: Casciaro Giuseppe, Migliaro Vicenzo, Pratella Attilio, “ Galleria d’arte Sant’Andrea “ 28 gennaio – 10 febbraio 1956, Genova, 1956
AA.VV “ Mercato della Pittura Napoletana” con prefazione di R. Schettini, Cin. Ed. 1978
Saverio Ammendola, Attilio Pratella, Edizioni La Mediterranea Arte, Napoli 1999
Marionetta Picone Petrusa: “La Pittura Napoletana del 900”. Franco Di Mauro Editore, Napoli, 2005
Enzo Savoia: “Attilio Pratella: il narratore de mille volti di Napoli” Bottegantica, Bologna 2007