Arman Pierre Fernandez
( Nizza, 17 novembre 1928 – New York, 22 ottobre 2005 )
Le prime tele di Arman furono realizzate fino ai primi anni 50 come pittore tradizionale, il distacco vero e proprio dalla pittura tradizionale avvenne subito dopo questo periodo, infatti furono realizzate opere con “timbri” su carta, ovvero Cahets replicati quasi ossessivamente,passando in un secondo momento al le tracce e alle impronte, le Allures. Nei primi anni ’60 lo stile artistico di Arman subisce un nuovo cambiamento, è in questo periodo infatti che nelle sue opere il pittore francese inserisce oggetti distrutti. Tra i massimi esponenti del nouveau rèalisme, corrente artistica che racconta l’uomo attraverso oggetti di uso quotidiano: scarpe , orologi, monete, ecc… queste particolari realizzazioni valgono ad esprimere l’ingranaggio del consumismo. Per esprimere in maniera sempre più accentuata questo ingranaggi o del consumismo, lo vediamo infatti realizzare opere sempre più mirate come gli accumuli di oggetti identici posti sulla tela in maniera geometrica, con ordine ed eleganza. Visto l’incrocio tra la tela e l’oggettistica, Arman è considerato uno scultore-pittore. Dal 1959 inizia a lavorare alle accumulazioni di oggetti d'uso comuni, tutti identici e in genere già usati, poi passa ai rifiuti, detriti, scarti vari ammassati in in un recipiente trasparente.
Espone per la prima volta in Italia alla Galleria Apollinare di Milano. Risale al 1960n Le Plein, in contrappunto al Vuoto di Klein alla galleria Iris Clert di Parigi e, nello stesso anno firma la dichiarazione costitutiva del Nouveau Rèalisme. Nel 1967 inizia L'art Industrie in collaborazione con Renault, si tratta di accumulazioni realizzate a partire da materiali e pezzi di serie ( parafanghi di vettura, fili di candele, alberi a gomito saldati testate sezionate, fari posteriori) .
A Parigi presenta inclusioni realizzate con il materiale artistico tradizionale del pittore di cavalletto: Arman oeuvers. Nel 1995 termina una serie di scultore chiamate Money Queens, accumulo di diversi tagli di monete in un busto femminile.
E’ sepolto al cimitero del Pè re-Lachaise a Parigi. Sulla Tomba fece scrivere la beffarda epigrafie “Enifn Suel” (finalmente solo)
Lui stesso si definirà perfettamente presentandosi come
“ un peintre qui fait de la sculpture”.