Antonio Ambrogio Alciati
(Vercelli, 1878 – Milano, 1929)
Dopo i primi studi all’Istituto di Belle Arti di Vercelli, nel 1887 si trasferisce a Milano dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera sotto Vespasiano Bignami e Cesare Tallone, succedendogli nel 1920 alla cattedra di figura. Si afferma come ritrattista, rivelando influenze di Tranquillo di Cremona, per l’impasto dei colori e di Giovanni Boldini per la frivolezza e la vaporosità di alcune figure femminili (Galleria d’Arte Moderna di Milano e di Roma). Fu anche autore di affreschi nella Villa Pirotta di Brunate (Como) e in alcune chiese lombarde.
Bibliografia
Degrada, Ambrogio Alciati, Milano 1975
G. Nicodemi, A. Alciati, Bergamo 1943
G. Marangoni, A. Alciati, Bergamo 1923
I ritratti di A. Alciati alla Quadriennale, in «L'illustrazione italiana», 1908